Il 2025 è partito all’insegna del rialzo dei rendimenti obbligazionari, con il titolo a 30 anni statunitense che ha sfiorato uno yield del 5%. Dario Perkins di TS Lombard ritiene che quello a cui si sta assistendo sia un mercato orso secolare per le obbligazioni.
Fonte: ricerca TS Lombard
Ora il mercato sta prezzando una
normalizzazione: ciò non è così positivo in quanto non sono cambiate solo le aspettative sui tassi, ma si è verificato un aumento del
premio a termine.
Su questo tema, sono interessanti le considerazioni secondo cui questa variabile rifletta le proprietà di bene rifugio delle obbligazioni, che dipendono dai tipi di shock che colpiscono l’economia.
Se si entra in un contesto di problematiche all’offerta più frequenti, allora i bond perdono alcune proprietà di copertura, volendo pagare una commissione assicurativa minore per averle in portafoglio. In questo quadro, il term premium si allarga.
Fonte: ricerca TS Lombard
Da segnalare che la correlazione tra azioni e obbligazioni dimostra come le proprietà di copertura dei bond è diminuita. Le minacce di interruzioni dell’offerta minacciate da Trump potrebbero portare gli investitori a capire che qualcosa è cambiato.
Fonte: ricerca TS Lombard
Oltre a ciò, il crollo dei bond sta facendo salire i rendimenti ovunque, anche nelle economie in cui non si è manifestato un miglioramento delle aspettative di crescita.
Perkins nota che il decennale statunitense rappresenta un asset privo di rischio generico per il sistema finanziario globale, quindi un aumento dei suoi yield creano pressioni a livello globale.
Per concludere, i rendimenti continueranno a salire? Molto dipenderà da cosa farà Trump. Inoltre, è da considerare che l’aumento dei rendimenti è un problema maggiore al di fuori degli Stati Uniti.
Fonte: ricerca TS Lombard