Oro: l'attuale rialzo non è fuori dal comune
29 ottobre 2025
Lo scorso 20 ottobre, le quotazioni dell’oro hanno raggiunto i massimi storici a 4.400 dollari per poi iniziare una correzione che le ha portate a 3.900 dollari.
Gli analisti di Bank of America ritengono che il mercato fosse diventato ipercomprato, motivo per cui sono iniziate le vendite. Per BofA, i prezzi potrebbero attestarsi mediamente a 3.800 dollari nel 4° trimestre, per poi riprendersi e arrivare a 5.000 dollari nel 2026.

In generale, l’entità del rialzo non è fuori dal comune se confrontata con qualsiasi altro mercato rialzista del metallo giallo dal 1970, così come non sono inusuali cali fino al 10% seguiti da ampi acquisti.
I fattori chiave dei rally del 1970, 1976, 1982, 1985, 2001 e 2018 sono stati rispettivamente la crisi petrolifera, la stagflazione, il rimbalzo commerciale, l'accordo del Plaza, il Quantitative Easing e il COVID.
I prezzi del metallo giallo hanno smesso di salire solo quando sono cambiati i fattori trainanti sottostanti. Al momento, il supporto è fornito dall’elevato deficit fiscale statunitense e dalle politiche macroeconomiche non ortodosse di Trump. Questi elementi sono ancora in vigore.

Per capire la direzione del mercato in futuro si dovrà guardare agli acquisti di ETF, che tendono ad essere i più volatili tra tutti i segmenti di investitori e l’assenza di afflussi o deflussi può limitare i corsi.
Per BofA, ci potrebbero ancora essere sacche di sottoinvestimento sull’oro: gli investimenti totali rispetto ai mercati azionari e obbligazionari si attestano solo al 5% circa. Inoltre, le Banche centrali non hanno ancora finito di aumentare le loro riserve auree.
Fonte: ricerca Bank of America
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