A novembre, il
PCE statunitense (la misura di inflazione preferita dalla Fed) si è
attestato al 2,6% su base annuale, sotto il 2,8% stimato e il precedente 2,9% (rivisto dal 3%). Anche la
rilevazione core è rallentata più di quanto previsto, registrando un 3,2% (consensus al 3,3%, precedente 3,4% rivisto da 3,5%). Per queste misurazioni si tratta rispettivamente dei valori più bassi da marzo e aprile 2021. Questo dato rafforza l’ipotesi dei tagli dei tassi da parte della Fed già a marzo. Stando ai dati Refinitiv, le probabilità per una riduzione del costo del denaro per quel mese è dell’83,7%.
Sempre a novembre, i consumi personali si sono attestati allo 0,2% su base mensile, sotto lo 0,3% atteso da Reuters e leggermente oltre il precedente 0,1% (rivisto da 0,2%). I redditi personali sono invece risultati in linea con il consensus allo 0,4%, sopra lo 0,3% di ottobre (rivisto da 0,2%).
Fonte immagine: Refinitiv