Le tensioni geopolitiche tornano a guidare i mercati

Le tensioni geopolitiche sono tornate ad essere il principale market mover dei mercati. Al momento, le azioni stanno cercando di riprendersi dopo il forte calo di ieri, mentre il petrolio WTI e il Brent si trovano sui massimi da fine ottobre 2023. L’ultimo balzo dei prezzi della materia prima è arrivato dopo un attacco israeliano ad un edificio diplomatico iraniano, che ha alimentato le preoccupazioni per un ampliamento della guerra nella regione. In questo quadro, Israele ha aumentato i preparativi per una potenziale ritorsione da parte di Tehran

Prezzi più alti del petrolio implicano un incremento dei costi del carburante: il Wall Street Journal riporta che i prezzi della benzina sono cresciuti del 15% nel 2024, arrivando a 3,57 dollari al gallone. Il periodo non è certo il migliore: negli Stati Uniti le scorte di benzina sono sotto del 3% rispetto media degli ultimi anni, vicino ai minimi a 5 anni. Questo potrebbe essere un problema in vista della stagione estiva, molto intensa per i viaggi e i consumi di carburante. 

Janiv Shav di Rystad Energy ha affermato che le raffinerie statunitensi produrranno 700mila barili al giorno in più rispetto al mese scorso. Questo contribuirà a soddisfare la domanda stagionale, ma farà potenzialmente salire i prezzi. A peggiorare la situazione ci sono le tensioni geopolitiche, l’aumento della richiesta dei carburanti per gli aerei, i maggiori consumi delle navi che stanno effettuando percorsi più lunghi per evitare il conflitto nel Mar Rosso, la minore produzione di Brasile e Canada e la riduzione dell’output in alcune zone degli USA a gennaio per il clima gelido. A ciò si aggiungono i tagli alla produzione dell’OPEC+, che dureranno almeno fino a metà 2024. Per Bank of America, le quotazioni del Brent potrebbero salire a 95 dollari al barile in estate, visto il livello delle scorte relativamente basso in USA, Europa e Asia. Oltre a ciò, maggiori costi per l’energia complicherebbero il lavoro della Fed, alle prese con un’inflazione appiccicosa. 

Fonte: Wall Street Journal

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