L’OCSE ha alzato le previsioni sulla crescita globale portandole dal 2,7% al 2,9% grazie al fatto che gli Stati Uniti riusciranno a compensare la debolezza dell’Eurozona. Le attese sul 2025 sono invece rimaste invariate al 2,5%. Guardando alle stime del PIL delle principali aree economiche, quelle sugli Stati Uniti sono passate dall’1,5% al 2,1% nel 2024 (stabili all’1,7% nel 2025), quelle sulla Cina sono state stabili al 4,7% nel 2024 e al 4,2% nel 2025, mentre quelle sull’Eurozona sono state tagliate dallo 0,9% allo 0,6% per il 2024 e dall’1,5% all’1,3% per il 2025.
L’inflazione globale è stata rivista al ribasso di 0,2 punti percentuali per il 2024, al 2,6%. Il dato continua ad essere visto al 2,4% nel 2025. L’OCSE ritiene che le Banche centrali non possano abbassare la guardia, in quanto è ancora troppo presto per dire se gli aumenti dei tassi abbiano contenuto le pressioni inflazionistiche. I fattori che favoriscono il processo di disinflazione si stanno dissipando o invertendo e ci sono ulteriori rischi rappresentati dalle tensioni geopolitiche. Se l’aumento dei costi di spedizione persistesse, si potrebbe osservare un aumento di 0,4 punti percentuali all’indice dei prezzi al consumo dopo 1 anno. L’Organizzazione vede i tagli dei tassi nel 2° trimestre per gli USA e al 3° trimestre per l’Eurozona.
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