Il punto sui mercati




Sui mercati prevale la positività: il future sull’S&P 500 segna il +0,16%, quello sul Dow Jones il +0,18% e quello sul NASDAQ 100 il +0,09% (con quest’ultimo che ha recentemente aggiornato i top storici). In Europa il FTSE Mib avanza del +0,21%, il DAX del +0,18% e il CAC 40 cede il -0,06%. Nell’attesa riunione della Bank of Japan non è emerso niente di nuovo: i tassi sono rimasti fermi e non è stata espressa alcuna fretta di uscire dal regime di tassi negativi. Sul fronte dei rendimenti obbligazionari, quelli sul decennale USA registrano il -1,19% al 3,908. La narrativa quindi non cambia: gli investitori rimangono convinti che l’era delle politiche monetarie restrittive sia giunta al termine (qui l’opinione di Goldman Sachs) e che l’obiettivo del soft-landing verrà raggiunto.

Tuttavia, le dichiarazioni degli esponenti delle Banche centrali non sembrano andare in questa direzione e mostrano una maggiore cautela. Intanto, il petrolio risulta poco mosso (ora il WTI registra il +0,04%) in un contesto di aumentate tensioni geopolitiche. Vi è infatti un crescente numero di aziende che sceglie di non attraversare il Canale di Suez (da cui passa circa l’8% del greggio a livello globale) per via dei numerosi attacchi recenti. Senza attraversare il canale, le navi sono costrette a prendere una rotta molto più lunga. Diversi analisti sottolineano però che le interruzioni ai principali canali commerciali non durano mai molto. La vera domanda è se questi fatti aumenteranno le tensioni mediorientali e spingeranno l’Iran ad entrare in gioco. Per quanto riguarda le Banche centrali, oggi Refinitiv non prevede altre dichiarazioni programmate da parte degli esponenti di BCE e Fed.

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