Il punto sui mercati

Le quotazioni dei principali indici di Borsa statunitensi ed europei stanno mettendo a segno una seduta caratterizzata dalla debolezza. Il future sull’S&P 500 segna il -0,66%, quello sul Dow Jones il -0,74% e quello sul NASDAQ 100 il -0,85%. In Europa il FTSE Mib registra il +0,01%, il DAX il -0,29% e il CAC 40 il -0,27%. I rendimenti del decennale statunitense avanzano del +1,53%, al 4,393%, ai massimi da novembre 2023 spinti dai dati che mostrano un’economia statunitense più forte del previsto.

Ieri l’ISM manifatturiero di marzo si è attestato a 50,3 punti, oltre le stime a 48,4 punti e in territorio di espansione per la prima volta da settembre 2022. Questo ha portato il mercato a ridurre le scommesse su un taglio dei tassi a giugno. Ora saranno da monitorare con attenzione le rilevazioni sul mercato del lavoro a stelle e strisce di venerdì. Sul fronte delle materie prime, l’oro (+0,30%) ha aggiornato i massimi storici a 2.266,59 dollari, sostenuto dall’attacco aereo israeliano contro l’ambasciata iraniana in Siria. In rialzo anche il petrolio (WTI +1,42%), ai massimi da ottobre 2023. Il fronte geopolitico, unito agli effetti del taglio all’output dell’OPEC+, spingono i prezzi. Per oggi sono attese le dichiarazioni di Bowman, Williams, Mester e Daly per la Fed.

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