S&P 500: come reagisce l’anno dopo le Presidenziali USA
13 agosto 2025
L’S&P 500 ha registrato finora una performance del +9,59% da inizio anno, toccando nuovi massimi storici proprio ieri. Con il 2025 che si avvia verso la sua ultima parte, viene da chiedersi come potrebbe reagire il mercato nei prossimi mesi.
Uno sguardo ai dati storici, dal 1927 ad oggi, rivela pattern interessanti e non sempre favorevoli agli investitori.
S&P 500 dopo le Presidenziali USA: cosa dice la storia?
Da quando sono disponibili i dati Bloomberg (1927), l’anno successivo alle elezioni Presidenziali con esito favorevole ai repubblicani è stato positivo solo in 4 casi su 11. In particolare, questo è capitato con:
- 1985 – Ronald Reagan: +26,33%
- 1989 – George H.W. Bush: +27,25%
- 2005 – George W. Bush: +3,00%
- 2021 – Donald Trump: positivo+19,42
Negli altri casi, la variazione percentuale media è del -12,05%.
L’effetto del colore politico: repubblicani vs democratici
La situazione cambia in modo notevole con le presidenze a guida democratica, con l’S&P 500 che nell’anno successivo alle elezioni registra in media il +12,88%: su 13 casi, 11 sono stati positivi. Quando la variazione è stata negativa, si è assistito ad un -22,65% medio.
Cosa succede nell’anno delle elezioni
E nell’anno delle elezioni? In generale, è più probabile assistere ad una performance positiva nel caso di elezione di un Presidente repubblicano. In questi casi infatti, l’S&P 500 ha registrato una variazione sopra la pari (media del 12,24%) in 11 casi su 12 (qui è incluso il 2024).
Con un Presidente democratico invece, la performance media è del +4,33%. I casi positivi sono stati 8 su 13.
Ricapitolando:
Metrica | Anni Elettorali | Anni Post-Elezioni |
Media Repubblicani | +12,24% | -0,76% |
Media Democratici | +4,33% | +12,88% |
% Positive Repubblicani | 91,7% | 36,4% |
% Positive Democratici | 61,5% | 76,9% |
Conclusioni
Storicamente, l’S&P 500 ha probabilità doppia di performance positiva nell’anno successivo alle elezioni con un Presidente dem.
La situazione quest’anno potrebbe essere diversa, soprattutto perché già una volta Trump è riuscito a traghettare il principale listino azionario USA in territorio positivo dopo la sua elezione.
Tuttavia, i fattori capaci di far deragliare le quotazioni sono numerosi e vanno dalle dispute commerciali tutt’altro che risolte alla politica monetaria della Fed.
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