La settimana sembra partire all’insegna del sell-off sui principali indici di Borsa europei. Il Nikkei Stock Average ha chiuso in calo del 12,4%,
il più grande crollo in percentuale dal 20 ottobre 1987, il Black Monday. Le vendite sono state innescate dal peggioramento dei dati sul mercato del lavoro USA pubblicati venerdì scorso, che hanno riacceso i timori di recessione e messo sul tavolo l’ipotesi di un taglio dei tassi da parte della Fed al 3% entro fine 2025.
Gli analisti di Goldman Sachs hanno alzato le probabilità di un evento recessivo di 10 punti, al 25%, mentre quelli di JP Morgan hanno portato la probabilità al 50%. Oltre a ciò, si è verificato un apprezzamento dello yen che ha pesato ulteriormente in quanto un incremento della divisa nipponica intacca i guadagni delle società del Paese, rendendo meno competitive le esportazioni verso l’estero e diminuendo il valore dei profitti verso altre Nazioni straniere.
Il sell-off sta colpendo anche altre aree del mercato: il future sull’S&P 500 segna il -2,63%, quello sul Dow Jones il -1,05% e quello sul NASDAQ 100 il -5,03%. Il future sul Bitcoin sta lasciando sul terreno il -19,75%, mentre il rendimento del decennale USA risulta in calo del -1,78%, al 3,73% (minimi da giugno 2023).