Settembre: un mese caratterizzato dalle pressioni ribassiste

Agosto è stato un altro mese caratterizzato dai rialzi per i principali indici di Borsa statunitensi ed europei. Ora che è partito settembre, cosa dovremmo aspettarci? Per cercare di avere più indicazioni, abbiamo aggiornato lo studio mensile sulla stagionalità.

Le rilevazioni su S&P 500 e Dow Jones partono dal 1930, quelle sul NASDAQ 100 dal 1985, quelle sul FTSE Mib dal 1998, quelle sul DAX dal 1960 e quelle sul CAC 40 dal 1987. I dati sono stati reperiti da Refinitiv e Bloomberg.

Partiamo dall’S&P 500, che ha registrato settembre negativo nel 55,32% dei casi, con una variazione media del -4,72%. La performance positiva media è stata del +3,24%, mentre quella generale del -1,15%.

Per il Dow Jones, settembre ha chiuso in positivo solo il 41,05% delle volte. La variazione positiva media è stata del +3,21%, quella negativa del -4,25% e quella generale del -1,19%.

La situazione cambia sul NASDAQ 100, con questo mese che ha registrato performance positive nel 52,5% dei casi con una performance media del +4,37%. La media delle variazioni negative è stata del -6,57%, con un -0,83% generale.

Osservando cosa accade in Europa, il FTSE Mib ha chiuso settembre in negativo nel 59,26% dei casi, con un -5,44% medio. La variazione media positiva è del +3,14%, mentre quella generale del -1,95%.

Per il DAX settembre è stato negativo nel 60% dei casi. La performance positiva media è del +3,48%, quella negativa del -5,06% e quella generale del -1,65%.

Infine, il CAC 40 ha visto settembre chiudere in positivo nel 52,63% delle volte. In questi casi, la variazione media è stata del +3,36%. La performance negativa media è stata più pesante, pari al -7,11%, con un -1,6% generale.

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