31 ottobre 2023
Interessante un’analisi svolta da Bloomberg sulle catene di approvvigionamento del settore dell’abbigliamento che fa comprendere come, anche a dispetto delle recenti tensioni tra Cina e Occidente, riuscire ad abbandonare la produzione cinese potrebbe non essere così facile. Il Paese produce infatti un terzo degli indumenti a livello globale e ora, dopo anni in cui si è cercato di diversificare la produzione, i limiti delle alternative potrebbero essere stati raggiunti. In altre Nazioni infatti è difficile reperire personale qualificato, materie prime a sufficienza e infrastrutture e reti logistiche sviluppate. Si pensi anche che ad esempio il Vietnam produce internamente solo il 30%-40% dei bottoni, fili e altri materiali necessari alla produzione dei vestiti, il resto arriva dalla Cina. Da considerare anche la recente flessione della domanda dei consumatori, che rende meno attraente l’investimento in una strategia di delocalizzazione da Pechino.
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