Sezione 899: una mina nascosta che può far esplodere il mercato dei Treasury
30 maggio 2025
Tra le oltre 1.000 pagine della nuova legge fiscale proposta dall’amministrazione Trump si nasconde una clausola potenzialmente esplosiva: la Sezione 899. Dietro un linguaggio tecnico e apparentemente marginale, si cela una misura che potrebbe scoraggiare pesantemente gli investitori esteri dal detenere asset statunitensi, a partire dai Treasury.
In sintesi, la Sezione 899 prevede un aumento graduale della tassazione sui redditi passivi (interessi e dividendi) per quegli investitori residenti in Paesi che applicano imposte “discriminatorie” verso le imprese USA. La tassa partirebbe da +5 punti percentuali fino a raggiungere un massimo di +20%.
Cosa significa tutto questo?
Se sei un investitore istituzionale europeo, un fondo sovrano o persino un risparmiatore retail che detiene titoli USA, potresti presto subire una tassazione più elevata solo per il fatto di vivere in un Paese con “politiche fiscali sgradite” a Washington.
Perché è un problema serio (anche per il dollaro e i bond)
Questa clausola è stata definita da più parti come una “vendetta fiscale”, un tentativo di usare i mercati dei capitali come leva geopolitica. Ma le conseguenze rischiano di essere gravi:
- Potenziale calo della domanda estera di Treasury, in un momento già difficile per il bilancio USA.
- Pressione sul dollaro, se la fiducia estera vacilla.
- Aumento dei rendimenti a lungo termine, con impatto negativo su tutto il mercato obbligazionario.
Senza dimenticare che il momento è già complesso: i titoli del Tesoro stanno rendendo meno dei bond globali, e l’indice del dollaro è in calo del 7% YTD.
Che cosa ne pensano gli analisti
Gli analisti stanno guardando con crescente preoccupazione alla Sezione 899 della nuova proposta di legge fiscale statunitense, definendola una minaccia potenziale per il mercato dei capitali USA.
Secondo Michael Brown di Pepperstone Group, già oggi i Treasury non sono più così attraenti per gli investitori stranieri, e con un trattamento fiscale penalizzante, “è solo un altro motivo per stare alla larga”. La sua società ha ricevuto numerose richieste da parte di clienti internazionali allarmati e ha pubblicato un report dedicato.
L’economista Rogier Quaedvlieg della ABN Amro è netto: “Limitando la nuova domanda estera, ciò metterebbe ovviamente sotto pressione il dollaro”, mentre Gilles Moec del gruppo AXA avverte che “potrebbe aumentare la pressione sui tassi di interesse a lungo termine”, che sono già ai massimi da anni. Will Denyer e Tan Kai Xian di Gavekal Research ritengono che “la sua stessa esistenza potrebbe destabilizzare i mercati obbligazionari”, anche prima della sua eventuale applicazione concreta.
Oltre alle implicazioni finanziarie, preoccupa l’utilizzo politico della misura. Secondo George Saravelos di Deutsche Bank, si tratta di un’azione che “strumentalizza i mercati dei capitali statunitensi a fini politici”, e che “mette in discussione la natura aperta” di quei mercati, un tempo considerati il rifugio sicuro per eccellenza.
Curiosamente, il mercato per ora ha reagito in modo limitato. Ma secondo Brown, il motivo è che “è solo ora che la polvere si è posata che la gente sta pensando che forse ci sono alcune cose nascoste sotto la superficie… e penso che questa sezione 899 sia probabilmente una di queste”.
Nonostante lo scetticismo iniziale, ci sono indicazioni che indicano come la clausola possa davvero essere approvata, dato il forte sostegno repubblicano. Come sottolineano Charles Myers e Lew Lukens di Signum Global Advisors, l’idea della Casa Bianca sembra essere che “l’interesse degli investitori stranieri per gli Stati Uniti sia così forte da non rischiare di essere compromesso”.
In sintesi, la Sezione 899 è vista dagli analisti come un elemento destabilizzante, con il potenziale di raffreddare gli investimenti esteri negli USA, aumentare i rendimenti obbligazionari, indebolire il dollaro e minare la fiducia globale nei mercati finanziari americani — proprio nel momento in cui gli Stati Uniti hanno bisogno di attrarre capitale.
Considerazioni finali
La Sezione 899 è un potenziale problema non ancora scontato dai mercati, per questo non deve essere sottovalutato. Se confermata, potrebbe innescare una vera e propria guerra dei capitali, portando disallineamenti sistemici tra domanda estera e offerta di debito americano.
Bloomberg ricorda che la Sezione 899 minaccia di tassare le partecipazioni estere in attività statunitensi per un valore di 31.000 miliardi di dollari.

In particolare, nonostante le partecipazioni estere nei Treasuries sono diminuite negli ultimi anni, circa 1/3 del debito USA è detenuto da investitori esteri (Fonte: Bloomberg).
Si tratta del classico esempio di come un dettaglio legislativo, nascosto nel retro di una maxi-legge, può avere implicazioni macroeconomiche rilevanti. E in un contesto di tassi alti e tensioni geopolitiche, il rischio è che gli investitori decidano davvero di “stare alla larga”.
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