È in arrivo lo shock cinese 2.0?

Second Dario Perkins di TS Lombard, lo shock cinese 2.0 è iniziato, con gli esportatori della Cina che si preparano a inondare il mercato globale con tecnologie green e auto elettriche a basso costo e di alta qualità. Questo avviene perché l’economia interna del Paese è in recessione strutturale e le autorità hanno riallocato le risorse su settori che possono dare all’export un vantaggio geopolitico e strategico. 

Perkins ritiene che lo shock sugli EV sia appena iniziato. Per ora, non c’è stato un grande impulso deflazionistico a causa della fissazione dei prezzi per i mercati esteri da parte dei produttori, ma questo sta per cambiare. Ad esempio BYD sta pianificando una massiccia espansione in Europa, che prevede anche un riconoscimento del marchio e un aumento della consapevolezza tra i consumatori tramite ad esempio la sponsorizzazione di Euro2024.


Fonte: ricerca TS Lombard

Tornando sul tema deflazione, con il calo dei prezzi delle importazioni i produttori domestici dovranno abbassarli, provocando anche ricadute sul mercato dei veicoli usati. Si consideri che le automobili hanno un peso del 5%/8% sul CPI, simile a quello dell’energia.


Fonte: ricerca TS Lombard

A livello domestico i produttori cinesi si trovano ad affrontare da circa 2 anni una guerra dei prezzi a causa della sovraccapacità e dei sussidi dello Stato. Di recente, le società hanno quindi iniziato ad esportare. Qui hanno un vantaggio di costo: i SUV compatti elettrici sono venduti a 15mila dollari in Cina, un terzo del prezzo al dettaglio in EU. Tuttavia rispetto al passato, questo dovrebbe provocare molta più resistenza da parte del resto del mondo. La preoccupazione riguarda in particolar modo i produttori domestici: l’industria automobilistica europea occupa direttamente e indirettamente oltre 13,8 milioni di persone, più del 6% della forza lavoro EU. 

È difficile però pensare che lo shock provocato da Pechino sarà forte come quello avvenuto nel 2000, in quanto oltre alla portata minore ci sarà anche una diversa risposta politica. Sia USA che Europa hanno annunciato dazi sostanziali e un’escalation della guerra commerciale appare inevitabile

Fonte: ricerca TS Lombard

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