USA a rischio shutdown: effetti sull’economia e sull’S&P 500
26 settembre 2025
Negli scorsi giorni la Casa Bianca avrebbe chiesto alle sue agenzie di prepararsi a licenziamenti di massa nel caso in cui il Congresso non riuscisse ad evitare lo shutdown la settimana prossima. Ricordiamo infatti che la scadenza è fissata per il 30 settembre.
Se venissero attuati, i licenziamenti saranno permanenti ed interesseranno i programmi, i progetti e le attività federali che non dispongono di fonti di finanziamento alternative e che non sono in linea con le priorità del Presidente.
La scorsa settimana i repubblicani della Camera, insieme ad un democratico, avevano approvato una misura a breve termine per mantenere i finanziamenti al Governo fino al 20 novembre. Tuttavia la proposta è stata rigettata al Senato, con il fronte dem che ha proposto un piano per ripristinare i finanziamenti alla sanità dopo che la One, Big Beautiful Bill, ha tagliato in modo importante la Medicaid.
Quanto è probabile Uno shutdown? I dati Polymarket indicano una probabilità del 77%.

In termini di costi, si stima un rallentamento dello 0,1%-0,2% del PIL per ogni settimana di chiusura. A breve termine invece, gli impatti potrebbero essere limitati.
Si pensi ad esempio allo shutdown del 2018-2019, durato 34 giorni, in cui il CBO stima perdite per soli 3 miliardi di dollari (0,02% del PIL del 2019).
Cosa succede in caso di shutdown
Negli Stati Uniti infatti l’anno fiscale termina con il 30 settembre e per allora il Governo deve riuscire a stanziare i fondi per 438 agenzie governative. Senza che ciò avvenga, queste parti del pubblico impiego non potranno operare normalmente.
Con lo shutdown molti lavoratori non essenziali resterebbero a casa senza essere pagati, mentre altri resterebbero operativi, ma senza percepire lo stipendio.
I settori tipicamente interessati sono:
- Parchi nazionali, musei e memoriali federali
- Ispezioni alimentari e tutela ambientale (FDA, USDA, EPA)
- Trasporti e aviazione (TSA, controllori di volo, FAA – personale operativo ma senza stipendio immediato)
- Internal Revenue Service (servizi fiscali e gestione rimborsi)
- Programmi sociali discrezionali e uffici amministrativi di assistenza (alcune pratiche rallentano; Social Security e Medicare continuano i pagamenti)
- Sanità pubblica e ricerca biomedica federale (NIH, CDC)
- Tribunali e giustizia federale (soprattutto procedimenti civili)
- Immigrazione, dogane e controllo delle frontiere (parte amministrativa)
- Agenzie federali generali e uffici amministrativi (contratti, acquisizioni, manutenzione)
- Ricerca scientifica e spaziale federale (NASA, NSF, NOAA, agenzie ambientali)
- Servizi federali per brevetti, marchi e licenze (es. USPTO, FCC)
- Agricoltura e foreste (statistiche agricole, ispezioni veterinarie non essenziali)
Ogni agenzia federale ha il proprio piano in caso di shutdown che segue quanto avvenuto nei precedenti eventi ed è coordinato dall’Office of Management and Budget.
Anno fiscale | Periodo funding gap | Durata (giorni) | Shutdown (furlough) |
1977 | 1–10 ottobre 1976 | 10 | No |
1978 | 1–12 ottobre 1977 | 12 | No |
1978 | 1–8 novembre 1977 | 8 | No |
1978 | 1–8 dicembre 1977 | 8 | No |
1979 | 1–17 ottobre 1978 | 17 | No |
1980 | 1–11 ottobre 1979 | 11 | No |
1982 | 21–22 novembre 1981 | 2 | Sì |
1983 | 1 ottobre 1982 | 1 | Sì |
1983 | 18–20 dicembre 1982 | 3 | No |
1984 | 11–13 novembre 1983 | 3 | No |
1985 | 1–2 ottobre 1984 | 2 | No |
1985 | 4 ottobre 1984 | 1 | Sì |
1987 | 17 ottobre 1986 | 1 | Sì |
1988 | 19 dicembre 1987 | 1 | No |
1991 | 6–8 ottobre 1990 | 3 | Sì |
1996 | 14–18 novembre 1995 | 5 | Sì |
1996 | 16 dic 1995 – 5 gen 1996 | 21 | Sì |
2014 | 1–16 ottobre 2013 | 16 | Sì |
2018 | 20–21 gennaio 2018 | 2 | Sì |
2019 | 22 dic 2018 – 25 gen 2019 | 34 | Sì |
Fonte dati: Congress.gov
Le fonti ufficiali (CRS e House History) riportano talvolta durate leggermente diverse rispetto a quelle indicate da media o analisi secondarie. La discrepanza dipende dal criterio di conteggio: se si considerano solo i giorni interi di chiusura, oppure se si includono anche i giorni parziali di inizio o di riapertura.
Dal 1976 ad oggi sono stati 20 i funding gaps negli USA. Di questi, 10 si sono tradotti in shutdown veri e propri, come mostrato in tabella. Per funding gap si intende qualsiasi periodo in cui il Congresso non ha approvato (o il Presidente non ha firmato) una legge di spesa che finanzi le agenzie federali per l’anno fiscale in corso. Può durare poche ore o un weekend.
Non tutti i funding gaps diventano shutdown: se il gap si chiude molto rapidamente o se si trova un accordo prima che sia necessario sospendere personale, non si parla di vera e propria chiusura.
Cosa succede alle azioni USA
Ma come si comportano le azioni USA in occasione di questi eventi? Abbiamo analizzato lo storico dal 1976 dell’S&P 500, osservando cosa avviene 5 giorni (di Borsa) prima dello shutdown, nel giorno stesso e 5 giorni dopo.
Nei casi in cui la data è coincisa con il weekend, abbiamo preso come riferimento il primo giorno di apertura di Wall Street.
In media, la performance dell’S&P 500 nel giorno di annuncio (o successivo nel caso di weekend) è del -0,21%. La variazione dei 5 giorni prima è stata del -0,46%, mentre quella a 5 giorni del +0,73%.
Niente da segnalare nemmeno per le variazioni annuali, con un +6,67% medio.
Nei casi in cui è scattato lo shutdown vero e proprio è cambiato qualcosa?
Le variazioni nel giorno stesso, 5 giorni prima e 5 giorni dopo sono rispettivamente del -0,13%, -0,91% e +1,58%. La performance annuale media è stata invece del +9,98%.
Questi dati si confrontano con il -0,12%, +0,59%, -0,23% e +8,87% di quando si è verificato solo un funding gap.
I numeri indicano che il mercato da poco peso a questi eventi e, controintuitivamente, le variazioni medie sono migliori quando avviene la chiusura.
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