Dopo una partenza all’insegna delle vendite e in linea con la stagionalità, i principali indici di Borsa a livello globale sono riusciti a rialzare la testa. In questo quadro, gli analisti di BMO Capital Markets hanno alzato il prezzo obiettivo sull’S&P 500 da 5.600 a 6.100 punti.
Fonte: ricerca BMO Capital Markets
Il primo motivo che supporta questa ipotesi è di natura storica. La performance misurata al momento della ricerca per l’S&P 500 era del 17,8% da inizio anno, che si colloca all’84° percentile dei primi 9 mesi dal 1950. Quando i rialzi sono così importanti in questa fase, anche l’ultimo trimestre tende ad avere una variazione superiore alla media. Ci sono stati 8 anni solari in cui l’indice USA ha guadagnato tra il 15% e il 20% nei primi 9 mesi. In media, il rendimento del 4° trimestre è stato del 6%: oltre il 4% medio del resto degli anni (l’unica eccezione è rappresentata dal 1983).
Un altro motivo riguarda la partecipazione del mercato. Fino a poco tempo fa infatti, vi erano diverse preoccupazioni in merito al fatto che i guadagni delle azioni USA fossero guidate prevalentemente da pochi titoli. Nel rimbalzo del 3° trimestre queste azioni hanno iniziato a sottoperformare l’S&P 500 per la prima volta in quasi 2 anni.
Fonte: ricerca BMO Capital Markets
Gli analisti ritengono questo sviluppo rassicurante, in quanto i nuovi massimi storici sono più vicini senza troppo traino da parte di queste società. I livelli di partecipazione sono migliorati: 339 titoli hanno sovraperformato l’indice, il livello più alto da 22 anni.
In tema di valutazioni, lo scenario potrebbe essere meno grave di quanto sembra. Da una parte, i 10 titoli più importanti dell’S&P 500 presentano un P/E forward a 12 mesi di 28,4x (premio del 47,1% rispetto alla media di lungo periodo). Dall’altro lato invece, il P/E forward del resto delle azioni è a 18,8x (poco sopra la media di lungo a 16x).
Fonte: ricerca BMO Capital Markets
La crescita del multiplo dei principali 10 titoli è migliorata negli ultimi 2 anni, ma ha iniziato a decelerare di recente. Al contrario, le azioni restanti hanno visto un netto miglioramento della crescita del P/E. Gli esperti ritengono la valutazione ragionevole, con un contesto di ripresa degli utili potrebbe sostenere il mercato, specie nel caso in cui le performance dei titoli più importanti iniziasse a perdere terreno.
Fonte: ricerca BMO Capital Markets