S&P 500: la fase rialzista potrebbe non essere finita
08 luglio 2025
Goldman Sachs ha alzato il target sull’S&P 500 a 3 e 12 mesi a 6.400 e 6.900 punti da 5.900 e 6.500 punti. L’obiettivo a 6 mesi è stato alzato da 6.100 a 6.600 punti. Gli analisti ritengono che un allentamento della Fed più precoce e profondo, rendimenti dei Treasury più bassi delle attese, la continua forza dei titoli più importanti e la disponibilità degli investitori a guardare oltre la probabile debolezza degli utili a breve sostengono la previsione di un P/E forward a 22x (da 20,4x).
In particolare, GS vede 3 tagli sequenziali nel 2025, accompagnati da altri due nel 2026. Il rendimento dei T-Note a 10 anni dovrebbe concludere quest’anno al 4,2% (precedenti attese al 4,5%).
Sugli utili, è attesa una crescita del 7% sia nel 2025 che nel 2026, anche se molto dipenderà dai conti del 2° trimestre.
Intanto, nei prossimi mesi sono possibili due scenari vista la ridotta ampiezza del mercato: il primo è di un catch down da parte dei leader di mercato, il secondo riguarda un catch up da parte delle azioni che sono rimaste indietro.
Un elemento a favore di un rialzo delle azioni può essere ricercato nella storia: negli ultimi 40 anni ci sono stati 8 casi in cui la Fed ha tagliato dopo essere rimasta ferma per 6 o più mesi. L’S&P 500 ha generato un rendimento mediano a 6 mesi di circa il 2% in tutti questi episodi, salendo del 7% medio nei 4 casi di crescita economica.
Fonte: ricerca Goldman Sachs
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