L'OCSE taglia le stime di crescita globale

L’OCSE ha tagliato le stime di crescita globale al 3,1% nel 2025 e al 3% nel 2026 (dal 3,3% e 3,3%). Il motivo risiede nelle tensioni commerciali e nell’aumento dell’incertezza che frena gli investimenti delle imprese e la spesa dei consumatori. Le previsioni di crescita USA sono passate al 2,2% e all’1,6% (da 2,4% e 2,1%), quelle dell’Eurozona dall’1,3% e 1,5% all’1% e all’1,2%. La Cina vedrà invece una crescita del 4,8% nel 2025 e del 4,4% nel 2026 (da 4,7% e 4,4%). Il Messico entrerà in recessione, mentre la crescita del Canada è attesa in forte diminuzione.

In questo quadro, sempre nel 2025 e 2026 l’inflazione dovrebbe aumentare al 3,8% e al 3,2% nei Paesi del G-20 (+0,3% rispetto al precedente outlook). Per gli USA l’incremento sarà di 0,7 e 0,6 punti percentuali (2,8% e 2,6%). Per l’Eurozona è attesa al 2,2% e al 2% (da 2,1% e 2%), mentre per la Cina è visto un calo di 0,5 punti nel 2025 (0,6%) e di 00 punti nel 2026 (1,4%).

L’Associazione ha anche simulato uno scenario con tariffe bilaterali permanenti di 10 punti percentuali. Nel dettaglio, queste ridurrebbero la crescita mondiale di 0,3 punti nel secondo e terzo anno di shock. L’inflazione aumenterebbe invece di 0,4 punti nei primi 3 anni. L’impatto sugli USA è atteso in -0,7 punti rispetto a quella che sarebbe stata entro il 3° anno. Per le famiglie statunitensi, i costi potrebbero raggiungere i 1.600 dollari.

Fonte immagine: Bloomberg

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