NVIDIA e lo stock split: verso inclusione nel Dow Jones?

Con lo stock split 10 a 1, NVIDIA potrebbe attirare un maggior numero di investitori retail. Tendenzialmente, un frazionamento azionario comporta la riduzione di valore del titolo che attira i soggetti al dettaglio, i quali negoziano in lotti più piccoli vista la loro limitata disponibilità di fondi. Da sottolineare che il boom dell’AI ha già reso le azioni della società le più popolari in ambito retail: secondo Vanda Research queste occupano il 9,3% medio nel portafoglio degli investitori al dettaglio (Apple è presente con il 9,2%, l’ETF SPDR S&P 500 con il 7,8%). Nell’ultimo periodo l’interesse sembra essere rallentato, con i flussi a 5 giorni dei retail arrivati a 278,3 milioni di dollari, molto meno rispetto ai 576,8 milioni registrati a marzo. 

A livello di performance, un’interessante analisi di BofA risalente a febbraio mostra che le società che hanno annunciato lo stock split tendono a registrare un rialzo medio del 25,4% in 12 mesi, oltre il doppio rispetto l’11,9% dell’S&P 500. Non solo: potrebbe anche essere inclusa nel Dow Jones Industrial Average. Trattandosi di un indice di Borsa ponderato per il prezzo, alle quotazioni attuali NVIDIA occuperebbe più del doppio del primo titolo per peso. Con lo split il gruppo occuperebbe il 21° posto dopo Merck. Una società viene aggiunta al listino se gode di ottima reputazione, dimostra una crescita sostenuta e interessa a molti investitori. Inoltre, il comitato per l’inclusione valuta il prezzo delle azioni quando considera l’aggiunta all’indice. 

Fonte: Refinitiv

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