Tassa sugli extra-profitti delle banche: cancellati 9,5 miliardi di capitalizzazione

Dopo la notizia di una tassazione straordinaria del 40% sugli extra-profitti delle banche, i titoli bancari italiani sono scesi cancellando ben 9,5 miliardi di euro di capitalizzazione complessiva. Secondo la dichiarazione del governo, l'amministrazione sceglierà tra due opzioni, scegliendo l'importo più alto. La prima opzione imporrebbe un prelievo del 40% sulla differenza tra i redditi netti da interessi nel 2022 e nel 2021 - quando la differenza supera il 5%. La seconda opzione prevede un prelievo sulla differenza dei redditi netti da interessi tra il 2023 e il 2021, con una soglia minima del 10%. L'imposta non può superare il 25% del patrimonio netto della banca. Il denaro sarà versato in un fondo per finanziare misure volte a ridurre la pressione fiscale su famiglie e imprese. Gli analisti calcolano che l'imposta equivale a circa il 19% del reddito netto delle banche nel 2023, a circa il 3% del loro valore contabile tangibile nel 2023 e a circa lo 0,5% delle attività ponderate per il rischio nel 2023. Secondo Bloomberg, l'utile netto degli istituti di credito italiani nel 2023 potrebbe ridursi di circa il 10%.


Di seguito alcuni commenti degli analisti:
🔹Citigroup: Vediamo questa tassa come sostanzialmente negativa per le banche, dato l'impatto sul capitale e sugli utili, nonché sul costo del capitale proprio delle azioni bancarie.
🔹Julius Baer: I titoli finanziari pesano per oltre il 30% sul mercato azionario italiano, rendendolo vulnerabile al prelievo appena approvato. Detto questo, le banche hanno avuto un anno forte finora, grazie alla spinta dei margini di interesse netti derivante dall'aumento dei tassi, quindi è il momento di un sano consolidamento.
🔹JP Morgan: La misura solleva preoccupazioni sulle motivazioni di questa mossa politica. Questo ovviamente farà riflettere gli investitori quando si tratterà di valutare il rischio di credito italiano rispetto a quello tedesco. Ci sarà da aspettare qualche giorno per vedere come i mercati lo valutano.

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