Tassa sugli extra-profitti delle banche: tetto massimo di 0,1% degli attivi - banche italiane in rialzo

Il governo italiano ha fatto marcia indietro su una parte della sua nuova tassa sulle banche con il MEF che chiarisce che avrebbe introdotto un tetto massimo per limitare l'impatto su molti istituti di credito: l’imposta non supererà lo 0,1% degli attivi e le banche che hanno già aumentato i tassi di interesse offerti ai depositanti "non avranno un impatto significativo come conseguenza della norma". Il governo non ha specificato la misura utilizzata per il tetto, ma se si basasse sugli asset globali di banche come Unicredit e Intesa, il prelievo potrebbe essere di circa 1 miliardo di dollari. Se si applicasse solo agli asset italiani, sarebbe di alcune centinaia di milioni di euro. Inoltre la norma dovrà passare al vaglio del Parlamento, dove potrebbe essere ulteriormente modificata. Potrebbe anche essere impugnata in tribunale, come avvenuto in Spagna. I titoli bancari italiani hanno recuperato parte delle perdite di martedì nella giornata di oggi.


Ecco le view di alcuni analisti e gestori:
🔹Jefferies: Il tetto al totale degli attivi delle banche "riduce notevolmente l'impatto della tassa"
🔹LMR Partners LLP: “Sembra che ci sia ancora un po' di confusione sul fatto che il tetto venga applicato al totale delle attività delle banche, al totale delle attività italiane o anche alle attività ponderate per il rischio. Abbiamo bisogno di chiarezza, perché questi sono elementi chiave per capire l'impatto su banche come UniCredit, che ha una forte presenza all'estero".

Condividi su

Informazioni sull'autore

Ti è piaciuto l'articolo ?

Non perderti neanche un contenuto, iscriviti subito alla newsletter gratuita di FreeFinance!

ISCRIVITI SUBITO