Terre rare: ecco perché rimangono un problema

Le problematiche per le terre rare negli Stati Uniti sono state risolte nel breve periodo grazie all’accordo di 6 mesi con la Cina, che include anche l’allentamento delle restrizioni sui magneti. Nel lungo periodo la situazione è diversa e rimane vulnerabile.

Al momento, Pechino estrae il 70% delle terre rare al mondo e ne lavora il 90%. Ricordiamo che si tratta di minerali fondamentali per diverse cose, tra cui i jet da combattimento, i semiconduttori, le batterie dei veicoli elettrici, ecc.

Facendo leva sulla gestione di questi materiali, la Cina ha causato (e può causare) interruzioni alla catena di approvvigionamento, esponendo rischi per la sicurezza nazionale e creando effetti a catena in diversi settori.

Per riuscire ad affrontare questa problematica, gli Stati Uniti hanno cercato di dare priorità alla produzione nazionale con partnership strategiche, prodotti sostitutivi e raddoppiando il riciclaggio. Tuttavia, raggiungere la libertà sarà complesso. Questo anche perché altri Paesi ricchi di risorse dipendono dalla Cina per via della lavorazione, rendendo difficile interrompere il controllo di Pechino.

Ma quali sono i settori più vulnerabili in caso di restrizioni all’export? In una recente ricerca, gli analisti di Franklin Templeton lo evidenzia.

Fonte: ricerca Franklin Templeton

Il comparto tecnologico richiede molte terre rare. Per l’iPhone ad esempio, questi minerali sono necessari per diversi componenti, tra cui i touch screen, le vibrazioni, gli altoparlanti, le fotocamere, i telai e gli adattatori di alimentazione. Oltre a questo, gallio e germanio servono per i semiconduttori, permettendo di creare chip sempre più piccoli e potenti.

Le terre rare sono fondamentali anche per il settore aerospaziale, per far progredire l’esplorazione dello spazio, l’efficienza degli aerei e la precisione dei radar. I wafer di germanio sono necessari per i pannelli solari ad alta efficienza, che tra le altre cose alimentano i satelliti. Il magnesio è fondamentale per gli aerei.

La difesa è un altro comparto basato sulle terre rare: si pensi che più del 78% delle armi militari USA è basato su materiali dominati dall’industria mineraria cinese.

Le auto elettriche dipendono dalle terre rare per le batterie e la tecnologia interna, ma anche per far funzionare i motori ad alte temperature.

Infine, le terre rare servono per soluzioni energetiche sostenibili, tra cui le celle solari più efficienti, turbine eoliche, reattori nucleari e impianti geotermici.

Creare un’indipendenza nel settore delle terre rare è una sfida importante che richiederà tempo e alti investimenti, lasciando USA e gran parte del mondo vulnerabile. FT evidenzia che il Paese è lontano almeno un decennio dal raggiungere l’indipendenza dalla Cina per i minerali critici.

Nel breve periodo la cooperazione sarà fondamentale. Far diventare le terre rare un’arma potrebbe rivelarsi rischioso anche per Pechino.

Fonte: ricerca Franklin Templeton

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