S&P 500: ecco cosa serve per uscire dal trading range
15 aprile 2025
I mercati stanno ora stimando un rischio di recessione più alto, con i dazi che hanno creato un altro vento contrario all’economia che già era indebolita da diversi elementi. I tre fattori che stavano mantenendo alti i principali numeri economici, spesa pubblica, servizi al consumo e Capex dell’AI stanno rallentando.
Secondo Michael Wilson di JP Morgan, il pericolo di un fenomeno recessivo potrebbe essere il più alto dal 2007. Gli economisti JPM invece si attendono una probabilità del 40% per il 2025.
L’S&P 500 si trova all’interno di un range compreso tra 5.000 e 5.800 punti.
Da un lato, un fattore positivo è rappresentato dal fatto che la pausa di 90 giorni sulle tariffe reciproche e le ultime concessioni riducono le probabilità di recessione a breve termine; dall’altro lato, l’incertezza per imprese e consumatori resta alta a causa dell’indecisione sulle politiche tariffarie. Oltre a questo, la Fed resta ferma.
Servirà dunque maggiore certezza sulla profondità del rallentamento della crescita e dei relativi tempi di ripresa.
Ma cosa potrebbe servire al principale indice di Borsa USA per uscire da questo range?
Una variabile positiva potrebbe essere una Fed più dovish, anche se un taglio dei tassi nel 2025 appare poco probabile dagli economisti di JPM. Un altro fattore potrebbe essere ricercato in un indebolimento dei dati del mercato del lavoro o nello stress nei mercati dei finanziamenti e del credito.
Sebbene queste ipotesi potrebbero essere inizialmente fattori negativi, la risposta aggressiva della Fed in un contesto di recessione non imminente potrebbe spingere gli acquisti. Un altro elemento favorevole alle azioni potrebbe essere un calo del rendimento del decennale intorno al 4% (basta che non sia accompagnato da dati di crescita recessivi). L’ultima carta che potrebbe essere capace di risollevare l’S&P 500 è un accordo commerciale tra USA e Cina.
Al contrario, i fattori capaci di far scendere l’S&P 500 sotto i 5.000 punti riguardano un ulteriore indebolimento degli utili e/o della fiducia delle imprese. Oltre a questo, si deve considerare la possibilità di un rendimento dei Treasury oltre il 5%.
Fonte: ricerca JP Morgan
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