Trump verso i primi 100 giorni peggiori da Ford
28 aprile 2025
Tra 2 giorni, il 30 aprile Donald Trump concluderà i suoi primi 100 giorni di mandato. Alla chiusura dello scorso 25 aprile, l’S&P 500 ha lasciato sul terreno il 7,86%: se la debolezza continuasse questa potrebbe essere la performance peggiore dai primi 100 giorni di Ford, nel 1974.
A pesare sulle performance è stata soprattutto l’incertezza creata dai dazi e dalle successive decisioni in tema di politica commerciale. A ciò si aggiungono una Fed che ha adottato un atteggiamento attendista e i tagli ai posti di lavoro del DOGE. Da considerare inoltre che la correzione del principale indice di Borsa statunitense è stata la settima più veloce di sempre.
Si è trattato di un movimento opposto a quello avvenuto subito dopo l’elezione di Trump, con gli investitori che hanno dato vita al miglior rimbalzo post elezioni. La speranza era che il focus del Presidente fosse rivolto a misure pro-crescita come i tagli alle tasse e l’allentamento delle normative.
Di fatto invece, i dazi hanno portato gran parte degli analisti a tagliare le previsioni di crescita del PIL statunitense. Gli analisti censiti da Bloomberg si aspettano un PIL reale all’1,4% nel 2025, all’1,5% nel 2026 e al 2% nel 2027, ben al di sotto rispetto al 2,8% del 2024.
Il PCE dovrebbe invece passare dal 3% del 2024 al 3,2% nel 2025 per poi scendere al 2,8% nel 2026 e al 2,2% nel 2027: ancora ben oltre il target della Federal Reserve al 2%. In questo quadro, le probabilità stimate dal mercato e calcolate da Bloomberg in merito ai tagli dei tassi vedono 3 riduzioni entro fine 2025. Il numero sale a 4 se si alza l’orizzonte a fine 2026.
La disoccupazione dovrebbe raggiungere il 4,4% nel 2025 e il 4,5% nel 2026, per poi scendere al 4,3% nel 2027.
Le probabilità di recessione a 12 mesi sono al 40%.
Intanto, gli operatori hanno ampliato le loro posizioni nette corte sui future ai massimi da dicembre, elemento che potrebbe indicare la previsione di ulteriori ribassi.
Guardando alla stagione delle trimestrali invece, è da notare come molte società stanno ritirando le previsioni per l’anno in corso o tagliando l’outlook. Su questo tema, il consensus Bloomberg è ancora abbastanza positivo e vede un aumento degli EPS del 5,6% per quest’anno.
Fonte: Bloomberg
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