23 ottobre 2023
In USA quello attuale è il momento peggiore dal 1996 per comprare una casa al posto di pagare l’affitto. L’analisi di CBRE mostra che il premio della rata del mutuo rispetto al canone di affitto medio di un appartamento è del 52,1%. Un’altra occasione in cui questo valore si è alzato in modo così rilevante è stata prima della crisi del 2008, arrivando al 33%. Nella teoria questo valore dovrebbe equivalersi: come evidenzia Matt Vance di CBRE, i proprietari di abitazioni traggono beneficio dall’aumento dei prezzi ma dall’altra parte hanno spese come riparazioni e ristrutturazioni che chi affitta non deve sobbarcarsi. In realtà, il grafico mostra come questi due valori sono stati più o meno a pari tra il 1996 e il 2003. Dopo la crisi finanziaria globale, comprare una casa era più conveniente di circa il 12% grazie ai tassi bassi e all’ampia offerta. L’aumento dei giorni nostri riflette l’aumento del costo del denaro e la bassa offerta.
Chi oggi acquista una casa con un mutuo a 30 anni e con un acconto del 10%, pagherebbe circa il 60% in più rispetto a 3 anni fa. La crescita degli affitti è stata “solo” del 22%. Dall’altro lato, come abbiamo già evidenziato in diversi post l’offerta di abitazioni è in difficoltà visto che non possono spostarsi facilmente e i tassi sono troppo alti (l’80% dei proprietari ha un mutuo a tasso inferiore al 5%). In questo contesto, il mercato immobiliare potrebbe tornare in equilibrio solo con un crollo dei prezzi, che appare tuttavia improbabile in assenza di una recessione profonda. Da segnalare anche la situazione nel mercato degli affitti: perché non sono saliti visto che acquistare una casa è così difficile? La risposta sta nell’offerta elevata, vista la mole di appartamenti di nuova costruzione, ma anche in una domanda non così forte, visto che chi doveva trasferirsi lo ha fatto negli ultimi 2 anni.
Per Fannie Mae i tassi di sfitto nel 2024 per i condomini arriveranno al 6,25%, oltre la media del 5,8% degli ultimi 15 anni. Questo contesto finirà per danneggiare anche gli investitori istituzionali, i quali hanno investito diversi miliardi negli immobili da affittare.
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