12 ottobre 2023
A settembre, l’inflazione USA si è attestata al 3,7%, leggermente oltre le stime Reuters al 3,6% ed in linea con il precedente. La rilevazione core ha invece rispettato le attese segnando il 4,1% a/a, sotto il 4,3% di agosto. Guardando ai singoli componenti, i prezzi del cibo sono cresciuti dello 0,2% su base mensile, quelli dell’energia dello 0,4%, quello dei servizi di trasporto dello 0,7%. Il Bureau of Labor Statistics ha evidenziato che il maggiore contributo dell’aumento mensile (responsabile di oltre metà dell’aumento) deriva dai costi delle abitazioni (shelter) che sono cresciuti dello 0,6% m/m. A scendere sono stati i prezzi dei veicoli usati (-2,5% m/m) e dell’abbigliamento (-0,8% m/m). Anche il dato di settembre dimostra quanto l’inflazione sia appiccicosa e quanto sia difficile riportarla al target. La rilevazione è in linea con tassi higher for longer, specie se a ciò si aggiunge il fatto che le richieste di sussidi di disoccupazione dell’ultima settimana si siano attestati a 209mila unità (attese Reuters a 210mila unità), rimanendo intorno ai minimi di inizio anno e mostrando la forza del mercato del lavoro. Dopo la pubblicazione dei dati, il future sull’S&P 500 segna il +0,02%, quello sul Dow Jones il +0,12% e quello sul NASDAQ 100 il -0,03%. Il CME FedWatch Tool segna una probabilità del 91,4% di tassi fermi nel prossimo meeting della Fed.
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