USA: ecco perché sono importanti 2,5 milioni di pensionati
14 novembre 2025
Un punto di vista sull’economia USA e sul rischio recessione viene fornito in una recente ricerca di BCA Research.
Si parte evidenziando i pensionamenti in eccesso dopo la pandemia, che ha colpito i lavoratori più anziani. Dei 105 milioni di cittadini statunitensi over 55, il 40% lavora, il 40% è in pensione e il 20% non ha mai lavorato.
Post Covid il tasso di partecipazione alla forza lavoro di questa fascia di popolazione è sceso del 2,5%: ci sono dunque 2,5 milioni di pensionati in eccesso. Questo fattore è cruciale per l’economia statunitense.
Le azioni svolgono un ruolo fondamentale nella ricchezza della popolazione più anziana. Secondo BCA, i 2,5 milioni di pensionati in eccesso possono permettersi di rimanere in questa condizione fino a che il mercato azionario rimarrà forte.
Spendendo il denaro dei fondi pensione e la ricchezza in crescita, queste persone stanno generando una fore domanda di beni e servizi, che a sua volta genera richiesta di lavoro senza però generare offerta. Ciò ha impedito una recessione determinata dalla domanda.
Una recessione si verifica di norma quando il tasso di disoccupazione aumenta di un 1,5% marginale. Considerando una forza lavoro di 170 milioni di persone, questo valore si riduce a 2,5 milioni di lavoratori.
Se i pensionati in eccesso stanno anche solo parzialmente evitando una crescita della disoccupazione di 2,5 milioni di persone, allora si sta evitando anche una recessione causata dalla domanda.
In ogni caso questi pensionati in eccesso è un costo per l’economia, rappresentato dall’inflazione persistente. Inoltre, le competenze di molti lavoratori anziani sono difficili da sostituire, fattore che irrigidisce il mercato del lavoro più di quanto mostrino i dati principali.
In sintesi, questi 2,5 milioni di persone stanno trainando l’economia, ma anche mantenendo l’inflazione al 3%.
Fonte: ricerca BCA Research
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