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Analisi su Certificati e Obbligazioni

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Musalem (Fed): presto per capire se servirà tagliare i tassi a settembre

Alberto Musalem, Presidente della Fed di St. Louis, ha detto che è ancora prematuro sapere se nel meeting di settembre verranno tagliati i tassi . Riduzioni da 50 punti base poi, non sono supportati dallo stato dell’economia e delle prospettive. Oltre a questo, Musalem ritiene che i dazi stiano iniziando a dare segnali di inflazione più persistente, mentre per il mercato del lavoro iniziano a comparire rischi al ribasso.

Musalem (Fed): presto per capire se servirà tagliare i tassi a settembre

Alberto Musalem, Presidente della Fed di St. Louis, ha detto che è ancora prematuro sapere se nel meeting di settembre verranno tagliati i tassi . Riduzioni da 50 punti base poi, non sono supportati dallo stato dell’economia e delle prospettive. Oltre a questo, Musalem ritiene che i dazi stiano iniziando a dare segnali di inflazione più persistente, mentre per il mercato del lavoro iniziano a comparire rischi al ribasso.

Daly (Fed): tagli da 50 punti base non sono necessari

Mary Daly, Presidente della Fed di San Francisco, ha detto che una riduzione dei tassi da 50 punti base a settembre non è necessaria . Questo perché verrebbe inviato un messaggio di urgenza che non sarebbe utile. In ogni caso, è importante non ignorare i segnali di indebolimento del mercato del lavoro. In questo quadro, la politica monetaria resta troppo restrittiva e Daly ritiene utile passare ad un approccio più neutrale nel corso del prossimo anno. Se ci dovessero essere segnali più solidi di inflazione, allora si potrebbe optare per riduzioni meno consistenti. Per ora, l’esponente del board della Federal Reserve ritiene le imprese abbiano trovato il modo di assorbire i costi dei dazi senza trasferirli ai consumatori.

Daly (Fed): tagli da 50 punti base non sono necessari

Mary Daly, Presidente della Fed di San Francisco, ha detto che una riduzione dei tassi da 50 punti base a settembre non è necessaria . Questo perché verrebbe inviato un messaggio di urgenza che non sarebbe utile. In ogni caso, è importante non ignorare i segnali di indebolimento del mercato del lavoro. In questo quadro, la politica monetaria resta troppo restrittiva e Daly ritiene utile passare ad un approccio più neutrale nel corso del prossimo anno. Se ci dovessero essere segnali più solidi di inflazione, allora si potrebbe optare per riduzioni meno consistenti. Per ora, l’esponente del board della Federal Reserve ritiene le imprese abbiano trovato il modo di assorbire i costi dei dazi senza trasferirli ai consumatori.

USA: richieste di sussidi stabili nell'ultima settimana

Nell’ultima settimana, le richieste di sussidi di disoccupazione USA si sono attestate a 224mila unità , sotto le stime Bloomberg a 225mila unità e le precedenti 227mila (rivisto da 226mila). La media a 4 settimane è cresciuta leggermente da 221mila a 221,75mila unità. Nella settimana del 2 agosto, le richieste continue sono state 1,953 milioni , sotto il consensus a 1,967 milioni e le precedenti 1,968 milioni (rivisto da 1,974 milioni). I dati continuano ad evidenziare il fatto che i datori di lavoro non stanno licenziando i dipendenti. Tuttavia, il numero ancora elevato delle richieste continue indica una difficoltà dei disoccupati a trovare un’occupazione. Qui la guida al dato.

USA: richieste di sussidi stabili nell'ultima settimana

Nell’ultima settimana, le richieste di sussidi di disoccupazione USA si sono attestate a 224mila unità , sotto le stime Bloomberg a 225mila unità e le precedenti 227mila (rivisto da 226mila). La media a 4 settimane è cresciuta leggermente da 221mila a 221,75mila unità. Nella settimana del 2 agosto, le richieste continue sono state 1,953 milioni , sotto il consensus a 1,967 milioni e le precedenti 1,968 milioni (rivisto da 1,974 milioni). I dati continuano ad evidenziare il fatto che i datori di lavoro non stanno licenziando i dipendenti. Tuttavia, il numero ancora elevato delle richieste continue indica una difficoltà dei disoccupati a trovare un’occupazione. Qui la guida al dato.

USA: prezzi alla produzione ben oltre le attese

A luglio, l’indice dei prezzi alla produzione USA si è attestato al 3,3% su base annuale , ben oltre le attese Bloomberg al 2,5% e il precedente 2,3%. La misura core ha invece segnato il 3,7%, più del 3% previsto e il 2,6% di giugno. Su base mensile, entrambi i dati hanno registrato il +0,9%, posizionandosi oltre lo 0,2% delle previsioni. Per la rilevazione si tratta del maggiore incremento in 3 anni . Si evidenzia un aumento dei margini del 2%, elemento che indica come le aziende non stanno assorbendo i maggiori costi legati ai dazi. Queste rilevazioni non sono comunque bastate a far scendere le probabilità percepite dal mercato di un taglio dei tassi a settembre da parte della Fed, ora al 97,3% (dati Bloomberg).

USA: prezzi alla produzione ben oltre le attese

A luglio, l’indice dei prezzi alla produzione USA si è attestato al 3,3% su base annuale , ben oltre le attese Bloomberg al 2,5% e il precedente 2,3%. La misura core ha invece segnato il 3,7%, più del 3% previsto e il 2,6% di giugno. Su base mensile, entrambi i dati hanno registrato il +0,9%, posizionandosi oltre lo 0,2% delle previsioni. Per la rilevazione si tratta del maggiore incremento in 3 anni . Si evidenzia un aumento dei margini del 2%, elemento che indica come le aziende non stanno assorbendo i maggiori costi legati ai dazi. Queste rilevazioni non sono comunque bastate a far scendere le probabilità percepite dal mercato di un taglio dei tassi a settembre da parte della Fed, ora al 97,3% (dati Bloomberg).

Trimestrale HelloFresh

🔹Ricavi: 1,699 miliardi di euro, attese a 1,742 miliardi (dati Bloomberg) 🔹EPS adjusted: 0,17 euro, stime a 0,52 euro (dati Bloomberg) 🔹EBITDA adjusted: 158,5 milioni di euro, previsioni a 153,2 milioni (dati Bloomberg) 🔹Il numero di ordine è sceso del 12,5% su base annuale, a 25,32 milioni. Il valore medio dell’ordine si è abbassato da 67,1 a 66,7 euro 🔹Il gruppo ha annunciato un aumento del programma di buyback di 100 milioni di euro 🔹HelloFresh ha tagliato le previsioni sui ricavi del 2025, portandole al -6% e -8% dal -2%/-8%. L’EBITDA adjusted è atteso a 415-465 milioni di euro (da 450-500 milioni), mentre l’EBIT adjusted a 175-225 milioni di euro (da 200-250 milioni di dollari) 🔹Al momento, le azioni HelloFresh segnano il -16%

Trimestrale HelloFresh

🔹Ricavi: 1,699 miliardi di euro, attese a 1,742 miliardi (dati Bloomberg) 🔹EPS adjusted: 0,17 euro, stime a 0,52 euro (dati Bloomberg) 🔹EBITDA adjusted: 158,5 milioni di euro, previsioni a 153,2 milioni (dati Bloomberg) 🔹Il numero di ordine è sceso del 12,5% su base annuale, a 25,32 milioni. Il valore medio dell’ordine si è abbassato da 67,1 a 66,7 euro 🔹Il gruppo ha annunciato un aumento del programma di buyback di 100 milioni di euro 🔹HelloFresh ha tagliato le previsioni sui ricavi del 2025, portandole al -6% e -8% dal -2%/-8%. L’EBITDA adjusted è atteso a 415-465 milioni di euro (da 450-500 milioni), mentre l’EBIT adjusted a 175-225 milioni di euro (da 200-250 milioni di dollari) 🔹Al momento, le azioni HelloFresh segnano il -16%

Barkin (Fed): scende l'incertezza sull'economia USA

Thomas Barkin, Presidente della Fed di Richmond, ha detto che c’è una minore incertezza sulla direzione dell’economia USA . Tuttavia, non è ancora chiaro se il focus debba essere sul rafforzamento del mercato del lavoro o sul controllo dell’inflazione. La situazione si sta chiarendo e si potrà adeguare la politica monetaria: per la riunione di settembre si otterranno molte informazioni. In ogni caso, il mercato del lavoro è ancora “relativamente in equilibrio”, anche se è da monitorare il suo raffreddamento. Nel frattempo i consumatori americani mostrano segnali crescenti di stress . Per far vacillare l’economia servirà un indebolimento più marcato.

Barkin (Fed): scende l'incertezza sull'economia USA

Thomas Barkin, Presidente della Fed di Richmond, ha detto che c’è una minore incertezza sulla direzione dell’economia USA . Tuttavia, non è ancora chiaro se il focus debba essere sul rafforzamento del mercato del lavoro o sul controllo dell’inflazione. La situazione si sta chiarendo e si potrà adeguare la politica monetaria: per la riunione di settembre si otterranno molte informazioni. In ogni caso, il mercato del lavoro è ancora “relativamente in equilibrio”, anche se è da monitorare il suo raffreddamento. Nel frattempo i consumatori americani mostrano segnali crescenti di stress . Per far vacillare l’economia servirà un indebolimento più marcato.

Schmid (Fed): favorevole a mantenere i tassi fermi

Jeffrey Schmid, Presidente della Fed di Kansas City, ha detto di essere favorevole a mantenere i tassi fermi al momento , in quanto la forte attività economica potrebbe aumentare le pressioni inflazionistiche. L’opinione di Schmid potrebbe cambiare se la crescita della domanda dovesse iniziare ad indebolirsi in modo significativo. Oltre a questo, l’attuale contesto di crescita moderata e di raffreddamento del mercato del lavoro sta contribuendo a temperare gli effetti dei dazi sui prezzi .

Schmid (Fed): favorevole a mantenere i tassi fermi

Jeffrey Schmid, Presidente della Fed di Kansas City, ha detto di essere favorevole a mantenere i tassi fermi al momento , in quanto la forte attività economica potrebbe aumentare le pressioni inflazionistiche. L’opinione di Schmid potrebbe cambiare se la crescita della domanda dovesse iniziare ad indebolirsi in modo significativo. Oltre a questo, l’attuale contesto di crescita moderata e di raffreddamento del mercato del lavoro sta contribuendo a temperare gli effetti dei dazi sui prezzi .

USA: inflazione core sopra le attese a luglio

A luglio, l’inflazione headline USA si è attestata al 2,7% a/a , sotto le previsioni Bloomberg al 2,8% ed in linea con la rilevazione di giugno. La misura core , sempre su base annuale, ha segnato un aumento del 3,1%, sopra le attese al 3% e il precedente 2,9%. Stando a quanto riporta il Bureau of Labor Statistics, l’aumento dello 0,2% della componente abitativa (shelter) ha costituito il principale fattore di incremento del dato . Guardando le variazioni mensili delle altre componenti, i prezzi del cibo hanno registrato lo 0%, quelli dell’energia il -1,1%, quelli delle auto nuove lo 0%, quelli delle auto usate il +0,5%, quelli dell’abbigliamento il +0,1%, quelli delle commodities sanitarie il +0,1%, quelli dei servizi di trasporto il +0,8% e quelli dei servizi sanitari il +0,8%. È da segnalare l’aumento della misura supercore , che esclude la componente abitativa, i beni, il cibo e l’energia, ha registrato un incremento dello 0,48% m/m: si tratta dell’aumento più importante da gennaio. Dopo la pubblicazione del dato, la probabilità di un taglio dei tassi da parte della Fed a settembre sono salite al 95,9% (calcoli Bloomberg).

USA: inflazione core sopra le attese a luglio

A luglio, l’inflazione headline USA si è attestata al 2,7% a/a , sotto le previsioni Bloomberg al 2,8% ed in linea con la rilevazione di giugno. La misura core , sempre su base annuale, ha segnato un aumento del 3,1%, sopra le attese al 3% e il precedente 2,9%. Stando a quanto riporta il Bureau of Labor Statistics, l’aumento dello 0,2% della componente abitativa (shelter) ha costituito il principale fattore di incremento del dato . Guardando le variazioni mensili delle altre componenti, i prezzi del cibo hanno registrato lo 0%, quelli dell’energia il -1,1%, quelli delle auto nuove lo 0%, quelli delle auto usate il +0,5%, quelli dell’abbigliamento il +0,1%, quelli delle commodities sanitarie il +0,1%, quelli dei servizi di trasporto il +0,8% e quelli dei servizi sanitari il +0,8%. È da segnalare l’aumento della misura supercore , che esclude la componente abitativa, i beni, il cibo e l’energia, ha registrato un incremento dello 0,48% m/m: si tratta dell’aumento più importante da gennaio. Dopo la pubblicazione del dato, la probabilità di un taglio dei tassi da parte della Fed a settembre sono salite al 95,9% (calcoli Bloomberg).

Petrolio: l'OPEC aumenta le previsioni di crescita della domanda

L’OPEC ha alzato le previsioni di domanda sul petrolio del 2026 di 100mila barili , portandole a 1,3 milioni al giorno. Il Cartello ha migliori aspettative economica e vede un minore aumento dell’output dei Paesi al di fuori di esso. A partire dal prossimo anno, l’OPEC prevede che le scorte petrolifere mondiali diminuiranno di 1,2 milioni di barili al giorno, a meno che non si riprenda una parte maggiore della produzione ancora sospesa.

Petrolio: l'OPEC aumenta le previsioni di crescita della domanda

L’OPEC ha alzato le previsioni di domanda sul petrolio del 2026 di 100mila barili , portandole a 1,3 milioni al giorno. Il Cartello ha migliori aspettative economica e vede un minore aumento dell’output dei Paesi al di fuori di esso. A partire dal prossimo anno, l’OPEC prevede che le scorte petrolifere mondiali diminuiranno di 1,2 milioni di barili al giorno, a meno che non si riprenda una parte maggiore della produzione ancora sospesa.

Nagel (BCE): tassi a livelli adeguati per mantenere la flessibilità

Joachim Nagel, Presidente della Bundesbank, ha detto che i tassi fissati dalla BCE sono ad un livello corretto per permettere all’istituto centrale di rispondere in modo flessibile ai possibili shock. Per l’esponente del board dell’Eurotower, si può togliere l’inflazione dalla lista delle maggiori sfide.

Nagel (BCE): tassi a livelli adeguati per mantenere la flessibilità

Joachim Nagel, Presidente della Bundesbank, ha detto che i tassi fissati dalla BCE sono ad un livello corretto per permettere all’istituto centrale di rispondere in modo flessibile ai possibili shock. Per l’esponente del board dell’Eurotower, si può togliere l’inflazione dalla lista delle maggiori sfide.

Trump proroga l'entrata in vigore dei dazi alla Cina di 90 giorni

Trump ha deciso di prorogare di altri 90 giorni la tregua sui dazi sui prodotti cinesi , rinviando al 10 novembre l’entrata in vigore delle tariffe prevista per oggi. Dall’altro lato, Pechino ha comunicato che procederà a sospendere le misure commerciali agli USA per 3 mesi. Questa decisione darà più tempo alle due superpotenze di discutere delle questioni irrisolte, come i dazi per il fentanyl o gli acquisti cinesi di petrolio russo e iraniano. A fine ottobre poi, Trump potrebbe recarsi in Cina, approfittando del fatto che nel periodo ci sarà un meeting internazionale in Corea del Sud.

Trump proroga l'entrata in vigore dei dazi alla Cina di 90 giorni

Trump ha deciso di prorogare di altri 90 giorni la tregua sui dazi sui prodotti cinesi , rinviando al 10 novembre l’entrata in vigore delle tariffe prevista per oggi. Dall’altro lato, Pechino ha comunicato che procederà a sospendere le misure commerciali agli USA per 3 mesi. Questa decisione darà più tempo alle due superpotenze di discutere delle questioni irrisolte, come i dazi per il fentanyl o gli acquisti cinesi di petrolio russo e iraniano. A fine ottobre poi, Trump potrebbe recarsi in Cina, approfittando del fatto che nel periodo ci sarà un meeting internazionale in Corea del Sud.

Trimestrale Barrick Mining

🔹Ricavi: 3,681 miliardi di dollari, attese a 3,677 miliardi (dati Bloomberg) 🔹EPS adjusted: 0,47 dollari, consensus a 0,46 dollari (dati Bloomberg) 🔹Produzione oro: 797mila once, stime a 792mila (dati Bloomberg) 🔹Costi totali oro: 1.684 dollari l’oncia, previsioni a 1.656 dollari (dati Bloomberg) 🔹Prezzo realizzato oro: 3.295 dollari l’oncia, stime a 3.135 dollari (dati Bloomberg) 🔹Produzione rame: 59mila libbre, in crescita del 37% a/a 🔹Costi totali rame: 2,9 dollari a libbra, stime a 3,01 dollari (dati Bloomberg) 🔹Prezzo realizzato rame: 4,36 dollari a libbra, stime a 4,32 dollari (dati Bloomberg) 🔹Il sequestro del complesso aurifero Luolo-Gounkoto da parte della giunta militare del Mali ha portato ad un onere netto da 1,04 miliardi di dollari 🔹Per il 2024, Barrick vede una produzione di 3,15-3,3 milioni di once, con costi totali tra 1.460 e 1.560 dollari. La produzione di rame dovrebbe attestarsi tra 200mila e 230mila tonnellate (costi totali tra 2,8 e 3,10 dollari a libbra). Il Capex continua ad essere previsto tra 3,1 e 3,6 miliardi di dollari 🔹Nel pre-market di Wall Street, le azioni Barrick Mining segnano il -3,84%

Trimestrale Barrick Mining

🔹Ricavi: 3,681 miliardi di dollari, attese a 3,677 miliardi (dati Bloomberg) 🔹EPS adjusted: 0,47 dollari, consensus a 0,46 dollari (dati Bloomberg) 🔹Produzione oro: 797mila once, stime a 792mila (dati Bloomberg) 🔹Costi totali oro: 1.684 dollari l’oncia, previsioni a 1.656 dollari (dati Bloomberg) 🔹Prezzo realizzato oro: 3.295 dollari l’oncia, stime a 3.135 dollari (dati Bloomberg) 🔹Produzione rame: 59mila libbre, in crescita del 37% a/a 🔹Costi totali rame: 2,9 dollari a libbra, stime a 3,01 dollari (dati Bloomberg) 🔹Prezzo realizzato rame: 4,36 dollari a libbra, stime a 4,32 dollari (dati Bloomberg) 🔹Il sequestro del complesso aurifero Luolo-Gounkoto da parte della giunta militare del Mali ha portato ad un onere netto da 1,04 miliardi di dollari 🔹Per il 2024, Barrick vede una produzione di 3,15-3,3 milioni di once, con costi totali tra 1.460 e 1.560 dollari. La produzione di rame dovrebbe attestarsi tra 200mila e 230mila tonnellate (costi totali tra 2,8 e 3,10 dollari a libbra). Il Capex continua ad essere previsto tra 3,1 e 3,6 miliardi di dollari 🔹Nel pre-market di Wall Street, le azioni Barrick Mining segnano il -3,84%

Bowman (Fed): favorevole a 3 tagli nel 2025

Michelle Bowman, esponente del board della Fed, ha detto che gli ultimi dati sul mercato del lavoro hanno sottolineato la necessità di tagliare i tassi . Al momento, sembra che i rischi di un indebolimento dell’occupazione stiano superando quelli di un incremento dell’inflazione. Oltre a questo, Bowman si aspetta di sostenere 3 riduzioni del costo del denaro nei 3 meeting rimanenti del 2025.

Bowman (Fed): favorevole a 3 tagli nel 2025

Michelle Bowman, esponente del board della Fed, ha detto che gli ultimi dati sul mercato del lavoro hanno sottolineato la necessità di tagliare i tassi . Al momento, sembra che i rischi di un indebolimento dell’occupazione stiano superando quelli di un incremento dell’inflazione. Oltre a questo, Bowman si aspetta di sostenere 3 riduzioni del costo del denaro nei 3 meeting rimanenti del 2025.

Nvidia e AMD pagheranno il 15% dei ricavi in Cina agli USA

Nvidia e AMD avrebberp accettato di versare il 15% dei ricavi derivanti dalle vendite di chip per l’IA in Cina agli USA , in modo tale da avere garantite le licenze di esportazioni. I microchip soggetti all’accordo sarebbero l’H20 di Nvidia e il MI308 di AMD. Per Jacob Feldgoise, ricercatore del Center for Security and Emerging Technology, questa decisione minerebbe la posizione USA nei negoziati per controlli complementari, in quanto gli alleati potrebbero non credere alla politica statunitense se questa è disposta a sacrificare le preoccupazioni di sicurezza nazionale in cambio di concessioni economiche. Fonte: Bloomberg

Nvidia e AMD pagheranno il 15% dei ricavi in Cina agli USA

Nvidia e AMD avrebberp accettato di versare il 15% dei ricavi derivanti dalle vendite di chip per l’IA in Cina agli USA , in modo tale da avere garantite le licenze di esportazioni. I microchip soggetti all’accordo sarebbero l’H20 di Nvidia e il MI308 di AMD. Per Jacob Feldgoise, ricercatore del Center for Security and Emerging Technology, questa decisione minerebbe la posizione USA nei negoziati per controlli complementari, in quanto gli alleati potrebbero non credere alla politica statunitense se questa è disposta a sacrificare le preoccupazioni di sicurezza nazionale in cambio di concessioni economiche. Fonte: Bloomberg

Musalem (Fed): mancano ancora dati per tagliare i tassi

Alberto Musalem, Presidente della Fed di St. Louis, ha detto che la Banca centrale ha fatto bene a lasciare i tassi fermi, in quanto mancano ancora informazioni sul fronte dell’inflazione . Per l’esponente del board della Federal Reserve, l’aumento dei prezzi legato alle tariffe si farà vedere dopo l’estate: per ora è troppo presto per sapere se gli effetti dei dazi saranno permanenti.

Musalem (Fed): mancano ancora dati per tagliare i tassi

Alberto Musalem, Presidente della Fed di St. Louis, ha detto che la Banca centrale ha fatto bene a lasciare i tassi fermi, in quanto mancano ancora informazioni sul fronte dell’inflazione . Per l’esponente del board della Federal Reserve, l’aumento dei prezzi legato alle tariffe si farà vedere dopo l’estate: per ora è troppo presto per sapere se gli effetti dei dazi saranno permanenti.
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