Come da attese, la Fed ha tagliato i tassi di 25 punti base , portandoli all’intervallo 4%-4,25%. Il comunicato stampa rilasciato dalla Banca centrale ribadisce che l’attività economica ha subito una contrazione nella prima parte dell’anno. La crescita dell’occupazione ha subito un rallentamento e il tasso di disoccupazione è aumentato lievemente, pur restando basso. La Fed ritiene che l’incertezza sulle prospettive economiche resta elevata, mentre i rischi al ribasso sul lato occupazionale del mandato sono cresciuti . Nessun’altra novità da segnalare. A votare contro la decisione è stato Stephen Miran , che avrebbe preferito tagliare di 50 punti base. La Federal Reserve ha anche rilasciato le proiezioni economiche aggiornate. Nel dettaglio, il PIL è atteso in crescita dell’1,6% nel 2025 (da 1,4%), dell’1,8% nel 2026 (da 1,6%), dell’1,9% nel 2027 (da 1,8%), dell’1,8% nel 2028 e dell’1,8% nel Longer Run (stabile). Il tasso di disoccupazione è visto al 4,5% nel 2025 (stabile), al 4,4% nel 2026 (da 4,5%), al 4,3% nel 2027 (da 4,4%), al 4,2% nel 2028 e nel Longer Run. Il PCE headline è stimato al 3% nel 2025 (stabile), al 2,6% nel 2026 (da 2,4%), al 2,1% nel 2027 (stabile) e al 2% nel 2028 e nel Longer Run. Il PCE core è visto al 3,1% nel 2025 (stabile), al 2,6% nel 2026 (da 2,4%), al 2,1% nel 2027 (stabile) e al 2% nel 2028. Infine, il tasso mediano dei Fed Funds è stimato al 3,6% nel 2025 (da 3,9%), al 3,4% nel 2026 (da 3,6%), al 3,1% nel 2027 (da 3,4%) e 2028 e al 3% nel Longer Run (stabile). In sintesi, il dot-plot mostra altri 2 tagli possibili nel 2025 . Oltre a questo, la Banca centrale ha smesso di definire “solido” il mercato del lavoro.