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Schnabel (BCE): prossima movimento dei tassi sarà un rialzo

Isabel Schnabel, esponente del board della BCE, ha detto di essere d’accordo con le scommesse del mercato secondo cui il prossimo movimento dei tassi sarà al rialzo . Questo perché la spesa dei consumatori, gli investimenti delle imprese e l’aumento della spesa pubblica sosterranno l’economia. I rischi su PIL ed inflazione per l’Eurozona sono orientati al rialzo, con il blocco che ha superato le turbolenze tariffarie.

Schnabel (BCE): prossima movimento dei tassi sarà un rialzo

Isabel Schnabel, esponente del board della BCE, ha detto di essere d’accordo con le scommesse del mercato secondo cui il prossimo movimento dei tassi sarà al rialzo . Questo perché la spesa dei consumatori, gli investimenti delle imprese e l’aumento della spesa pubblica sosterranno l’economia. I rischi su PIL ed inflazione per l’Eurozona sono orientati al rialzo, con il blocco che ha superato le turbolenze tariffarie.

USA: indice sentiment UoM supera le attese

A dicembre, l’indice di sentiment elaborato dall’Università del Michigan (preliminare) si è attestato a 53,3 punti , sopra le attese Bloomberg a 52 punti e i 51 punti di novembre. L’indice sulle condizioni correnti è passato da 51,1 punti a 50,7 punti, mentre quello sulle aspettative da 51 a 55 punti. Le aspettative di inflazione a 1 anno sono scese dal 4,5% al 4,1% (minimi da gennaio), mentre quelle a 5-10 anni dal 3,4% al 3,2%. Johanne Hsu, Surveys of Consumers Director, ha detto che sono migliorate le aspettative sulle finanze personali e sul mercato del lavoro. Tuttavia, i consumatori continuano a citare i prezzi elevati.

USA: indice sentiment UoM supera le attese

A dicembre, l’indice di sentiment elaborato dall’Università del Michigan (preliminare) si è attestato a 53,3 punti , sopra le attese Bloomberg a 52 punti e i 51 punti di novembre. L’indice sulle condizioni correnti è passato da 51,1 punti a 50,7 punti, mentre quello sulle aspettative da 51 a 55 punti. Le aspettative di inflazione a 1 anno sono scese dal 4,5% al 4,1% (minimi da gennaio), mentre quelle a 5-10 anni dal 3,4% al 3,2%. Johanne Hsu, Surveys of Consumers Director, ha detto che sono migliorate le aspettative sulle finanze personali e sul mercato del lavoro. Tuttavia, i consumatori continuano a citare i prezzi elevati.

USA: PCE in linea con le attese a settembre

A settembre, il PCE si è attestato al 2,8% su base annuale, in linea con le attese degli analisti censiti da Bloomberg e sopra il 2,7% precedente. La misura core è passata dal 2,9% al 2,8% , anche in questo caso in linea con le previsioni. Intanto, i redditi e i consumi personali di settembre hanno registrato rispettivamente lo 0,4% e lo 0,3% , confrontandosi con i precedenti 0,4% e 0,5% (rivisto da 0,6%) e con le stime allo 0,3% per entrambi.

USA: PCE in linea con le attese a settembre

A settembre, il PCE si è attestato al 2,8% su base annuale, in linea con le attese degli analisti censiti da Bloomberg e sopra il 2,7% precedente. La misura core è passata dal 2,9% al 2,8% , anche in questo caso in linea con le previsioni. Intanto, i redditi e i consumi personali di settembre hanno registrato rispettivamente lo 0,4% e lo 0,3% , confrontandosi con i precedenti 0,4% e 0,5% (rivisto da 0,6%) e con le stime allo 0,3% per entrambi.

USA: richieste di sussidi ai minimi da 3 anni

Nell’ultima settimana, le richieste di sussidi di disoccupazione si sono attestate a 191mila unità , sotto le 220mila attese e le precedenti 218mila (rivisto da 216mila). La media a 4 settimane è scesa da 224,25mila unità a 214,75 mila. Il dato è sceso al livello più basso in oltre 3 anni , segnale che indica una bassa tendenza ai licenziamenti mentre si mantiene il personale. Segnaliamo tuttavia che durante le festività (la misurazione include il Giorno del Ringraziamenti) i dati sono volatili. Nella settimana del 22 novembre, le richieste continue sono state 1,939 milioni , meno del consensus a 1,963 milioni e i precedenti 1,943 milioni (rivisto da 1,96 milioni).

USA: richieste di sussidi ai minimi da 3 anni

Nell’ultima settimana, le richieste di sussidi di disoccupazione si sono attestate a 191mila unità , sotto le 220mila attese e le precedenti 218mila (rivisto da 216mila). La media a 4 settimane è scesa da 224,25mila unità a 214,75 mila. Il dato è sceso al livello più basso in oltre 3 anni , segnale che indica una bassa tendenza ai licenziamenti mentre si mantiene il personale. Segnaliamo tuttavia che durante le festività (la misurazione include il Giorno del Ringraziamenti) i dati sono volatili. Nella settimana del 22 novembre, le richieste continue sono state 1,939 milioni , meno del consensus a 1,963 milioni e i precedenti 1,943 milioni (rivisto da 1,96 milioni).

USA: ISM servizi ai massimi da 9 mesi

L’ISM dei servizi di novembre si è attestato a 52,6 punti, sopra le attese Bloomberg a 52 punti e i precedenti 52,4 punti. Il dato si trova ai massimi degli ultimi 9 mesi. L’indice dei prezzi pagati è sceso da 70 a 65,4 punti, segnando la crescita più lenta degli ultimi 7 mesi, quello dei nuovi ordini da 56,2 a 52,9 punti e quello dell’occupazione da 48,2 a 48,9 punti.

USA: ISM servizi ai massimi da 9 mesi

L’ISM dei servizi di novembre si è attestato a 52,6 punti, sopra le attese Bloomberg a 52 punti e i precedenti 52,4 punti. Il dato si trova ai massimi degli ultimi 9 mesi. L’indice dei prezzi pagati è sceso da 70 a 65,4 punti, segnando la crescita più lenta degli ultimi 7 mesi, quello dei nuovi ordini da 56,2 a 52,9 punti e quello dell’occupazione da 48,2 a 48,9 punti.

Microsoft rivede i target AI, in calo le azioni

Il tema dell’IA si dimostra capace di influenzare pesantemente l’andamento del mercato. Le quotazioni dei principali indici USA hanno subito un deciso ribasso dopo che il The Information ha riportato come diverse divisioni di Microsoft avrebbero ridimensionato gli obiettivi dei venditori per alcuni prodotti di intelligenza artificiale , in quanto molti di loro non sarebbero stati in grado di raggiungere i target nell’anno fiscale chiuso a giugno. I rumors sottolineano la rarità di questa mossa, e dimostrano come le aziende siano restie a pagare di più i prodotti IA. Questo perché è difficile quantificare i risparmi derivanti dall’uso della tecnologia. Al momento, le azioni Microsoft segnano il -2,58%. Qualche ora più tardi, CNBC ha riportato che Microsoft non avrebbe abbbassato le quote dei venditori.

Microsoft rivede i target AI, in calo le azioni

Il tema dell’IA si dimostra capace di influenzare pesantemente l’andamento del mercato. Le quotazioni dei principali indici USA hanno subito un deciso ribasso dopo che il The Information ha riportato come diverse divisioni di Microsoft avrebbero ridimensionato gli obiettivi dei venditori per alcuni prodotti di intelligenza artificiale , in quanto molti di loro non sarebbero stati in grado di raggiungere i target nell’anno fiscale chiuso a giugno. I rumors sottolineano la rarità di questa mossa, e dimostrano come le aziende siano restie a pagare di più i prodotti IA. Questo perché è difficile quantificare i risparmi derivanti dall’uso della tecnologia. Al momento, le azioni Microsoft segnano il -2,58%. Qualche ora più tardi, CNBC ha riportato che Microsoft non avrebbe abbbassato le quote dei venditori.

USA: occupazione ADP in forte calo a novembre

A novembre, l’occupazione ADP si è attestata a -32mila unità , sotto le previsioni Bloomberg a 10mila unità e le precedenti 47mila (rivisto da 42mila). Per il dato, si tratta del calo più importante da inizio 2023 . Il segnale è quello di un indebolimento del mercato del lavoro USA. Nela Richardson, Capoeconomista di ADP, ha detto che la creazione di posti di lavoro è rimasta stabile nella seconda metà del 2025, con la crescita salariale che ha segnato una tendenza al ribasso. La debolezza delle assunzioni di novembre si è registrata in particolar modo nei settori manifatturiero, dei servizi professionali e aziendali, nell’informazione e nell’edilizia. La retribuzione media di chi ha mantenuto il posto di lavoro è passata dal 4,5% al 4,4%, mentre quella di chi ha cambiato occupazione è scesa dal 6,7% al 6,3%. I calcoli Bloomerg indicano una probabilità del 93,9% di un taglio dei tassi da parte della Fed nel meeting della prossima settimana.

USA: occupazione ADP in forte calo a novembre

A novembre, l’occupazione ADP si è attestata a -32mila unità , sotto le previsioni Bloomberg a 10mila unità e le precedenti 47mila (rivisto da 42mila). Per il dato, si tratta del calo più importante da inizio 2023 . Il segnale è quello di un indebolimento del mercato del lavoro USA. Nela Richardson, Capoeconomista di ADP, ha detto che la creazione di posti di lavoro è rimasta stabile nella seconda metà del 2025, con la crescita salariale che ha segnato una tendenza al ribasso. La debolezza delle assunzioni di novembre si è registrata in particolar modo nei settori manifatturiero, dei servizi professionali e aziendali, nell’informazione e nell’edilizia. La retribuzione media di chi ha mantenuto il posto di lavoro è passata dal 4,5% al 4,4%, mentre quella di chi ha cambiato occupazione è scesa dal 6,7% al 6,3%. I calcoli Bloomerg indicano una probabilità del 93,9% di un taglio dei tassi da parte della Fed nel meeting della prossima settimana.

Eurozona: inflazione sopra le attese a novembre

A novembre, l’inflazione preliminare dell’Eurozona si è attestata al 2,2% su base annuale , sopra il 2,1% di ottobre e atteso da Bloomberg. La misura core è invece rimasta stabile al 2,4%, in linea con le previsioni. L’Eurostat riporta che i servizi hanno dato il contributo più grande all’aumento, attestandosi al 3,5% a/a (da 3,4% in ottobre), seguiti da cibo, alcol e tabacco al 2,5% (stabile), dai beni industriali non energetici allo 0,6% (stabili) e dall’energia al -0,5% (da -0,9%). I dati sostengono l’ipotesi di tassi fermi da parte della BCE, che non ha motivi per tagliare ulteriormente il costo del denaro.

Eurozona: inflazione sopra le attese a novembre

A novembre, l’inflazione preliminare dell’Eurozona si è attestata al 2,2% su base annuale , sopra il 2,1% di ottobre e atteso da Bloomberg. La misura core è invece rimasta stabile al 2,4%, in linea con le previsioni. L’Eurostat riporta che i servizi hanno dato il contributo più grande all’aumento, attestandosi al 3,5% a/a (da 3,4% in ottobre), seguiti da cibo, alcol e tabacco al 2,5% (stabile), dai beni industriali non energetici allo 0,6% (stabili) e dall’energia al -0,5% (da -0,9%). I dati sostengono l’ipotesi di tassi fermi da parte della BCE, che non ha motivi per tagliare ulteriormente il costo del denaro.

USA: ISM manifattura ai minimi da 4 mesi

A novembre, l’ISM manifatturiero USA è passato da 48,7 a 48,2 punti , sotto le attese Bloomberg a 49 punti. Per la rilevazione, si tratta del valore più basso degli ultimi 4 mesi. L’indice dei rezzi pagati è aumentato da 58 a 58,5 punti, quello dei nuovi ordini è sceso da 49,4 a 47,4 punti e quello dell’occupazione da 46 a 44 punti. Incertezze politiche e costi di produzione elevati stanno alla base della fatica del settore manifatturiero. Inoltre, i dati segnalano un aumento dei costi e una domanda ancora debole.

USA: ISM manifattura ai minimi da 4 mesi

A novembre, l’ISM manifatturiero USA è passato da 48,7 a 48,2 punti , sotto le attese Bloomberg a 49 punti. Per la rilevazione, si tratta del valore più basso degli ultimi 4 mesi. L’indice dei rezzi pagati è aumentato da 58 a 58,5 punti, quello dei nuovi ordini è sceso da 49,4 a 47,4 punti e quello dell’occupazione da 46 a 44 punti. Incertezze politiche e costi di produzione elevati stanno alla base della fatica del settore manifatturiero. Inoltre, i dati segnalano un aumento dei costi e una domanda ancora debole.

Verbali dell'ultima riunione della BCE

Dai verbali dell’ultima riunione della BCE, emerge come i funzionari dell’istituto hanno ritenuto i tassi ad un livello opportuno per far fronte ai possibili shock delle prospettive economiche . Tra gli sviluppi che potrebbero cambiare le prospettive ci sono i rischi di inflazione in entrambe le direzioni. Alcuni esponenti del board dell’istituto hanno detto che si potrebbe considerare concluso il processo di riduzione del costo del denaro, in quanto le attuali prospettive favorevoli rimarranno invariate a meno di un concretizzarsi dei rischi. Tuttavia, è stata anche espressa la necessità di mantenete un approccio aperto. L’economia è stata considerata più forte del previsto, anche se la crescita è rimasta modesta e sotto il potenziale.

Verbali dell'ultima riunione della BCE

Dai verbali dell’ultima riunione della BCE, emerge come i funzionari dell’istituto hanno ritenuto i tassi ad un livello opportuno per far fronte ai possibili shock delle prospettive economiche . Tra gli sviluppi che potrebbero cambiare le prospettive ci sono i rischi di inflazione in entrambe le direzioni. Alcuni esponenti del board dell’istituto hanno detto che si potrebbe considerare concluso il processo di riduzione del costo del denaro, in quanto le attuali prospettive favorevoli rimarranno invariate a meno di un concretizzarsi dei rischi. Tuttavia, è stata anche espressa la necessità di mantenete un approccio aperto. L’economia è stata considerata più forte del previsto, anche se la crescita è rimasta modesta e sotto il potenziale.

Beige Book segnala una crescente disparità dei consumatori

Dal Beige Book della Fed emerge come l’economia a forma di K stia continuando ad essere presente : in generale, la spesa dei consumatori ha subito un’ulteriore decelerazione, ad eccezione quella degli acquirenti di fascia alta. L’occupazione ha registrato un lieve calo, mentre i prezzi hanno segnato un moderato aumento. In generale, il documento mostra prospettive invariate . Se tra i produttori si scorge un certo ottimismo, alcuni contatti hanno segnalato un aumento del rischio di rallentamento dell’attività nei prossimi mesi. Sul fronte del mercato del lavoro, un numero maggiore di distretti ha riferito che le aziende stavano adottando strategie di risparmio di manodopera al posto di procedere con i licenziamenti. L’inflazione preoccupa soprattutto il settore manifatturiero e del commercio al dettaglio, con pressioni sui costi dei fattori produttivi. Diverse società hanno menzionato i margini più ridotti o difficoltà legate ai dazi, altre aziende hanno menzionato una riduzione dei prezzi per la minore domanda o per i ritardi/riduzione delle tariffe.

Beige Book segnala una crescente disparità dei consumatori

Dal Beige Book della Fed emerge come l’economia a forma di K stia continuando ad essere presente : in generale, la spesa dei consumatori ha subito un’ulteriore decelerazione, ad eccezione quella degli acquirenti di fascia alta. L’occupazione ha registrato un lieve calo, mentre i prezzi hanno segnato un moderato aumento. In generale, il documento mostra prospettive invariate . Se tra i produttori si scorge un certo ottimismo, alcuni contatti hanno segnalato un aumento del rischio di rallentamento dell’attività nei prossimi mesi. Sul fronte del mercato del lavoro, un numero maggiore di distretti ha riferito che le aziende stavano adottando strategie di risparmio di manodopera al posto di procedere con i licenziamenti. L’inflazione preoccupa soprattutto il settore manifatturiero e del commercio al dettaglio, con pressioni sui costi dei fattori produttivi. Diverse società hanno menzionato i margini più ridotti o difficoltà legate ai dazi, altre aziende hanno menzionato una riduzione dei prezzi per la minore domanda o per i ritardi/riduzione delle tariffe.

USA: richieste di sussidi ai minimi da metà aprile

Le richieste di sussidi di disoccupazione dell’ultima settimana si sono attestate a 216mila unità , sotto le previsioni Bloomberg a 225mila unità e le precedenti 222mila (rivisto da 220mila). La misurazione è arrivata ai minimi da metà aprile. La media a 4 settimane, che riduce la volatilità del dato, è passata da 224,75mila a 223,75mila unità. Nella settimana del 15 novembre, le richieste continue sono state 1,96 milioni , poco sotto il consensus a 1,963 milioni di unità e le precedenti 1,953 milioni (rivisto da 1,974 milioni). I dati confermano la situazione di licenziamenti contenuti e di maggiore difficoltà per i disoccupati a trovare lavoro.

USA: richieste di sussidi ai minimi da metà aprile

Le richieste di sussidi di disoccupazione dell’ultima settimana si sono attestate a 216mila unità , sotto le previsioni Bloomberg a 225mila unità e le precedenti 222mila (rivisto da 220mila). La misurazione è arrivata ai minimi da metà aprile. La media a 4 settimane, che riduce la volatilità del dato, è passata da 224,75mila a 223,75mila unità. Nella settimana del 15 novembre, le richieste continue sono state 1,96 milioni , poco sotto il consensus a 1,963 milioni di unità e le precedenti 1,953 milioni (rivisto da 1,974 milioni). I dati confermano la situazione di licenziamenti contenuti e di maggiore difficoltà per i disoccupati a trovare lavoro.

Fed: Hassett favorito per diventare Presidente

Secondo le indiscrezioni pubblicate da Bloomberg, il prossimo Presidente della Fed dovrebbe essere Kevin Hassett , attuale direttore del National Economic Council della Casa Bianca. La selezione del nuovo Governatore è entrata nelle sue ultime settimane e la scelta dovrebbe essere fatta entro Natale. Per ora, nessuna decisione finale è stata presa. I rumors indicano che Hassett sarebbe un alleato importante per Trump, che a questo punto potrebbe controllare i tagli dei tassi di interesse. Per Polymarket, le probabilità della scelta di Hassett sono al 51%, quelle di Waller al 22% e quelle di Warsh al 19%. Una nomina di Hassett mette la Fed a rischio di politicizzazione, con la Federal Reserve che potrebbe diventare compiacente dal punto di vista politico.

Fed: Hassett favorito per diventare Presidente

Secondo le indiscrezioni pubblicate da Bloomberg, il prossimo Presidente della Fed dovrebbe essere Kevin Hassett , attuale direttore del National Economic Council della Casa Bianca. La selezione del nuovo Governatore è entrata nelle sue ultime settimane e la scelta dovrebbe essere fatta entro Natale. Per ora, nessuna decisione finale è stata presa. I rumors indicano che Hassett sarebbe un alleato importante per Trump, che a questo punto potrebbe controllare i tagli dei tassi di interesse. Per Polymarket, le probabilità della scelta di Hassett sono al 51%, quelle di Waller al 22% e quelle di Warsh al 19%. Una nomina di Hassett mette la Fed a rischio di politicizzazione, con la Federal Reserve che potrebbe diventare compiacente dal punto di vista politico.

USA: crolla la fiducia dei consumatori a novembre

A novembre, la fiducia dei consumatori USA elaborata dalla Conference Board si è attestata a 88,7 punti , sotto le attese Bloomberg a 93,3 punti e i precedenti 95,5 punti (rivisto da 94,6 punti). L’indice sulla situazione attuale è passato da 131,2 a 126,9 punti, mentre quello sulle aspettative da 71,8 a 63,2 punti. L’indice delle aspettative è rimasto sotto la soglia di 80 punti per 10 mesi consecutivi. Livelli inferiori a questa soglia indicano una recessione imminente. La fiducia dei consumatori ha raggiunto il secondo livello più basso da aprile. Le aspettative di inflazione a 12 mesi sono salite al 4,8%.

USA: crolla la fiducia dei consumatori a novembre

A novembre, la fiducia dei consumatori USA elaborata dalla Conference Board si è attestata a 88,7 punti , sotto le attese Bloomberg a 93,3 punti e i precedenti 95,5 punti (rivisto da 94,6 punti). L’indice sulla situazione attuale è passato da 131,2 a 126,9 punti, mentre quello sulle aspettative da 71,8 a 63,2 punti. L’indice delle aspettative è rimasto sotto la soglia di 80 punti per 10 mesi consecutivi. Livelli inferiori a questa soglia indicano una recessione imminente. La fiducia dei consumatori ha raggiunto il secondo livello più basso da aprile. Le aspettative di inflazione a 12 mesi sono salite al 4,8%.

USA: vendite al dettaglio sotto le attese a settembre

A settembre, le vendite al dettaglio USA hanno registrato il +0,2% su base mensile , sotto lo 0,4% previsto da Bloomberg e il precedente 0,6%. Il dato sul gruppo di controllo , utilizzato nel calcolo del PIL, si è attestato al -0,1%, anche in questo caso meno delle attese a 0,3% e lo 0,6% precedente (rivisto da 0,7%). I dati evidenziano come il consumatore USA potrebbe aver perso un po’ di forza dopo mesi di spesa sostenuta.

USA: vendite al dettaglio sotto le attese a settembre

A settembre, le vendite al dettaglio USA hanno registrato il +0,2% su base mensile , sotto lo 0,4% previsto da Bloomberg e il precedente 0,6%. Il dato sul gruppo di controllo , utilizzato nel calcolo del PIL, si è attestato al -0,1%, anche in questo caso meno delle attese a 0,3% e lo 0,6% precedente (rivisto da 0,7%). I dati evidenziano come il consumatore USA potrebbe aver perso un po’ di forza dopo mesi di spesa sostenuta.
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