11 novembre 2021
Dopo qualche settimana di penuria, con nuove emissioni con rendimenti poco attraenti o sottostanti parecchio esotici, ha attirato la mia attenzione una nuova emissione di Vontobel su due nobili decadute, due titoli che hanno corso tantissimo nel corso dell’anno ma hanno stornato oltre il 50% negli ultimi mesi. Sto parlando di BioNTech e Moderna.
Specializzata in biotecnologie e biofarmaceutica, attiva nell’ambito della ricerca, sviluppo e commercializzazione di farmaci, BioNTech ha come principale obbiettivo quello di sconfiggere le malattie attraverso l’utilizzo dell’mRNA. Questo approccio è all’avanguardia per il contrasto di diverse patologie, tumori in primis. Il successo di questa tecnologia si è visto in modo particolare durante la pandemia, quando l’azienda tedesca ha sviluppato insieme a Pfizer un vaccino in tempistiche prima impensabili.
La quotazione del titolo, come detto, ha perso oltre il 50% dai massimi toccati il 10 agosto e si è riportata vicino ai valori di luglio, prima che iniziasse un rally che ha visto un aumento del 131% in un solo mese. La trimestrale appena pubblicata ha ribadito il trend in crescita della società, con ricavi nel trimestre pari a 6,09 miliardi di dollari contro i 5,1 miliardi stimati, con un aumento del 14,69% rispetto al trimestre precedente e del 8.927% nel confronto tra i primi nove mesi del 2021 e quelli del 2020.
Anche Moderna opera nelle biotecnologie e sullo sviluppo di farmaci a mRNA. Ha seguito un trend di mercato molto simile a BioNTech, toccando il massimo il 10 agosto a 497$ per poi rintracciare intorno ai 230$ attuali. La trimestrale appena pubblicata ha visto un incredibile incremento dei ricavi rispetto allo scorso anno ma al di sotto delle stime, e questo ne ha ulteriormente penalizzato l’andamento.
Nonostante le previsioni in diminuzione dei futuri incassi relativi alla vendita dei vaccini contro il COVID-19 le due aziende hanno comunque ottime prospettive future grazie ai diversi trattamenti contro altre malattie, fino ad oggi incurabili, che sono in fase di studio e che potrebbero rivoluzionare il mercato, oltre che migliorare notevolmente le nostre vite.
Il certificato, emesso ieri (da verificarne l’effettivo inserimento nei vari broker, su Directa è già presente) con isin DE000VX26GT5 presenta una serie di caratteristiche secondo me molto interessanti.
La prima è la barriera sui due titoli, calcolata al 60% dei prezzi di strike, ovvero pari a 138,32$ per BioNTech e 140,60$ per Moderna. Considerando quanto detto in precedenza e i massimi toccati dai due titoli, il valore barriera è lontano oltre il 70% dai valori di qualche mese fa. Ora, sicuramente per entrambi le quotazioni erano andate ben oltre il livello adeguato, ma dopo uno storno significativo, quello di oggi potrebbe essere un congruo valore di ripartenza. Ed infatti abbiamo assistito negli ultimi giorni ad un tentativo di rimbalzo, vedremo se sarà duraturo, ma il margine del 40% sul livello barriera lascia comunque ampio margine di manovra.
La seconda caratteristica di rilievo è il rendimento potenziale. Con l’acquisto intorno alla pari, grazie alla volatilità che ha coinvolto i sottostanti nelle ultime sedute, si riesce ad ottenere un potenziale flusso cedolare molto interessante in questo periodo in cui le cedole annue a doppia cifra latitano. Il pagamento delle cedole avviene con cadenza mensile e pari al 1,5% per un rendimento annuo del 18%.
Un buon bilanciamento quindi tra rischio e rendimento. Sicuramente non tra i prodotti più difensivi all’interno di un portafoglio ma con una barriera al 60% su due titoli che hanno già ampiamente stornato, un rendimento del 18% diventa molto interessante.
La durata inoltre è corta, con scadenza a maggio 2023, pari a 18 mesi. La prima finestra autocall è prevista per maggio 2022 e questo permette di incassare almeno 6 cedole (9%) prima dell’eventuale scadenza anticipata.
Può rappresentare una buona soluzione si per chi ha visto andare in autocall certificati sul settore pharma e non ne è rientrato visto i rendimenti esigui, ma anche per chi ha già in portafoglio un prodotto con i medesimi sottostanti che magari presenta livelli di strike, e quindi di barriera, più alti o, di contro, un flusso cedolare più contenuto.
Personalmente, ad esempio, sostituisco il prodotto in portafoglio sui pharma, ovvero il DE000VQ811M1 su Biogen/BioNTech. Ad oggi BioNTech prezza più o meno sui prezzi di strike di entrambi i prodotti, quindi il confronto va fatto tra Biogen e Moderna, i relativi prezzi e il rendimento potenziale.
Nel prodotto attualmente in portafoglio, Biogen si trova a circa -20% dallo strike con un margine quindi più risicato, rispetto al 40% circa di distanza di Moderna. Acquistato a 99,20€, ho incassato una cedola da 2,85€ e liquido oggi a 88,40€, con una perdita di 7,95€ a certificato, pari al 8,01%. Tale prodotto prevedeva però un flusso cedolare annuo del 11,40% contro il 18% previsto dal Moderna/BioNTech, il che mi permetterebbe, nel corso del solo 2022 (scadenza del Biogen/BioNTech a dicembre) di coprire il gap grazie al maggior flusso cedolare e di avere poi un ulteriore 7,5% per i 5 mesi rimanenti del 2023.
Quindi mantenendo inalterato il potenziale rendimento da oggi a dicembre 2022, vado a sostituire un sottostante sotto strike del 20% con uno invece vicino alla pari, aumentando il margine di protezione sulla barriera.
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